Sorini e D’Ambrosio: “Le strumentalizzazioni a fini politici non servono”
Altopascio, 9 maggio 2017 – Altopascio riavrà il suo centro per l’impiego, attivo da venerdì 12 maggio, e sarà l’unico comune della Piana, insieme con Lucca, a tenere ancora attivo lo sportello, così come avveniva in passato. È una grande conquista quella ottenuta dalla giunta D’Ambrosio, utile non solo per i cittadini di Altopascio, ma anche per tutti gli altri, residenti nei territori limitrofi, che avranno così la possibilità di usufruire del servizio con più facilità , sia per quanto riguarda gli spostamenti sia per un auspicato alleggerimento delle pratiche, che in questo modo non dovranno concentrarsi tutte in un unico ufficio.
“Essere riusciti a mantenere ad Altopascio un presidio così importante come il centro per l’impiego – spiega l’assessore al sociale, Ilaria Sorini – è un risultato che premia una nostra specifica iniziativa politica e che si pone al servizio di tutta la comunità della Piana su un problema, quello dell’occupazione, che riguarda in pratica tutte le famiglie del territorio. Altopascio dà quindi il suo contributo per imprimere una svolta decisiva per un’inversione di tendenza rispetto al formarsi di nuove povertà . E con questo segna una linea di demarcazione netta con il vecchio modo paternalistico di cui ancora si sentono gli strascichi. Cavalcare, come stanno facendo in questi giorni alcuni soggetti, il dolore di persone in difficoltà solo per fini politici è un metodo superato e perdente, che non risolve niente ed è di fatto una triste strumentalizzazione”.
Lo sportello di prima accoglienza, dove verrà sviluppato il primo contatto servizio-utente, collegato all’ufficio centrale di San Vito, a Lucca, resterà aperto dal lunedì al venerdì, con orario 8,30-12,30, al piano terra del palazzo comunale, in piazza Vittorio Emanuele.
“Con questa iniziativa – commenta il Sindaco, Sara D’Ambrosio – si conferma l’attenzione dell’amministrazione comunale verso quella che è diventata ormai una vera e propria piaga sociale. I comuni non possono certo risolvere questo problema, ma contribuire a creare le condizioni per far incontrare domanda e offerta di lavoro e per favorire la nascita di nuove attività d’impresa, anche individuali”.