Trieste, 11 maggio – “Un territorio che solo artificiali confini politici hanno diviso si ritrova ora unito per valorizzare la propria storia, il proprio paesaggio e in definitiva le proprie prospettive future. Una sfida vinta in termini di unicità per un territorio, in chiave turistica ed economica, certo, ma anche e soprattutto in termini culturali”.
L’assessore alle Risorse agricole e forestali del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Shaurli, commenta così la candidatura del Collio a sito patrimonio mondiale dell’Unesco, presentata ieri a Bruxelles, in occasione dell’inaugurazione di “Collio/Brda soldati tra i vigneti e ciliegi”, la mostra organizzata dalla Società Cormonese Austria in collaborazione con l’ente museale sloveno Goriski muzej.
La candidatura, fortemente sostenuta dalla Regione, punta a inserire l’area del Collio a cavallo del confine italo-sloveno nella lista del patrimonio mondiale curata dall’Unesco. L’iniziativa coinvolge i comuni di Capriva, Cormons, Dolegna, Farra, Gorizia, Mossa, San Floriano, San Lorenzo Gorizia, Dolegna, nonché quello sloveno di Brda, e vede la collaborazione di diverse istituzioni pubbliche e private del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia.
L’iter è partito nel 2015 per iniziativa delle Amministrazioni comunali ed è ora nella fase di redazione del dossier che servirà in primo luogo ad ottenere il via libera dai ministeri per i Beni e le attività culturali e dell’Ambiente. Spetta infatti ai due dicasteri aggiornare la “Tentative list” nazionale, ovvero l’elenco di siti che l’Italia propone all’Unesco. ARC/PV/EP
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Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia