Porcari (LUCCA) –
PORCARI. C’è l’accordo definitivo tra Snaitech e i sindacati. Niente tagli, almeno per il momento, ma un “paracaduteâ€, quello degli ammortizzatori sociali, per garantire i 68 lavoratori (53 nella sede di Porcari, la più grande del gruppo) ritenuti in esubero nei piani dell’azienda.
Adesso la parola passerà ai lavoratori stessi i quali, nelll’assemblea in programma già questa mattina dalle 11 alle 12 nella fabbrica di via Boccherini, dovranno votare con un referendum se accettare o meno l’ipotesi di accordo “partorito” dopo una riunione-fiume durata alcune ore a Firenze. Se arriverà l’ok da quel referendum l’intesa sarà sottoscritta al ministero il prossimo 26 maggio, ultimo passaggio di una trattativa lunga e complessa.
Un accordo che riprende i tratti salienti del preaccordo siglato il 4 maggio scorso al tavolo della vertenza, con in più una garanzia sulla formazione continua dei lavoratori che usufruiranno degli ammortizzatori sociali. Un accordo importante che congela i licenziamenti fino al 31 dicembre.
Per sapere se sarà stato solo un rinvio o un definitivo passo verso la salvaguardia dei posti dei lavoro ci sarà da attendere quella data. Intanto però l’accordo tra l’azienda e le rappresentanze sindacali (Fiom Cgil, Fim Cisl, Uil, Fincalms e Uiltucs) sospende i licenziamenti per almeno sei mesi, nella speranza che la situazione economica dell’azienda leader possa portare al definitivo ritiro degli esuberi. Nel contempo l’azienda mettere a disposizione una serie di incentivi all’esodo per i lavoratori interessati a lasciare volontariamente il posto di lavoro, così come viene favor la possibilità di trasformare il contratto da full time a part time.
Ma il capitolo degli incentivi alla fuoriuscita volontaria sono oggetto di un secondo accordo che è stato sottoscritto a parte e che, sempre oggi, sarà illustrato ai lavoratori insieme a quello principale.
L’ipotesi di accordo ha un risultato concreto, quello di minimizzare l’impatto occupazionale tramite il ricorso al Fondo integrazione salariale (una sorta cassa integrazione per i lavoratori del terziario) con una rotazione tra i lavoratori e un incentivo all’esodo (ma solo su base volontaria) e la possibilità , anche qui sulla base delle decisioni dei dipendenti, di trasformare i rapporti di lavoro dal tempo pieno al part-time.
È prevista anche un’eventuale assegnazione ad altre mansioni. La cassa integrazione scatterà dal 3 luglio, a rotazione. Contestualmente l’azienda metterà a disposizione incentivi all’esodo: 40mila euro per chi deciderà di lasciare a giugno, 35mila euro per chi lo farà prima della fine di luglio e 25mila euro per chi si licenzierà da agosto al 31 dicembre prossimi.
Soddisfatto Massimo Braccini, coordinatore nazionale della Fiom Cgil per il gruppo Snaitech: «Abbiamo ottenuto un risultato importante, quello di evitare i licenziamenti e di attivare un percorso di garanzie per i lavoratori. Gli esuberi confermati a livello di gruppo sono 66, d cui 53 a Porcari, uno in meno rispetto alle previsioni iniziali. Adesso
questa ipotesi di accordo dovrà essere votata dall’assemblea dei lavoratori prima di arrivare al ministero del lavoro». «Non ci sono né vinti né vincitori, è stato un accordo difficile, ma è comunque una buona mediazione», fa eco dice Narcisa Pellegrini della Fim-Cisl.
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Fonte: Il Tirreno