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[TORINO] Arianna, una banca dati per azioni di orientamento più efficaci

di Mariella Continisio

Un’istantanea delle percezioni, dei desideri, dei sogni e degli interessi delle studentesse e degli studenti torinesi delle scuole secondarie di primo grado è stata presentata questa mattina ai dirigenti scolastici da Federica Patti, Assessora all’Istruzione e all’Edilizia scolastica della Città di Torino.
Si tratta della restituzione dei dati disaggregati raccolti dal COSP – Centro di Orientamento Scolastico e Professionale – della Città di Torino, sulla base delle indicazioni che le ragazze e i ragazzi forniscono attraverso il test Arianna, strumento finalizzato all’orientamento alla scelta della scuola superiore, utilizzato da anni dal Centro di via Bardassano n. 5/a.

La copertura della popolazione studentesca è ormai quasi totale (95%): nel 2016 il test è stato somministrato a 6mila 500 allievi, provenienti da 322 classi di 5 scuole secondarie di primo grado torinesi.

La novità di quest’anno è che, per la prima volta, i dati sono stati analizzati a livello di singola scuola, fornendo quindi alle dirigenze scolastiche delle chiavi di lettura della propria popolazione studentesca. La base dati Arianna infatti offre una ricchezza informativa per certi versi unica, che l’Assessorato intende valorizzare.

“In quest’ottica si è ritenuto opportuno prevedere questo momento di restituzione rivolta alle singole scuole, nella convinzione che quanto emerso possa fornire una lettura utile anche a questo livello, come occasione di riflessione sulle proprie attività di orientamento. Tale scelta è stata condivisa dalla Commissione Orientamento della Conferenza Cittadina delle Autonomie Scolastiche” sottolinea Patti.

Il report ci restituisce infatti una fotografia della quasi totalità degli studenti torinesi alle soglie della scelta scolastica dopo la terza media.

Verso quali scuole si orientano? A quali professioni o mestieri aspirano?
Le scelte e le aspirazioni sono diverse tra maschi e femmine?
E ancora che visione hanno i ragazzi del proprio rapporto con lo studio?
Cosa pensano del loro metodo e dell’organizzazione del tempo? È vero che ancora oggi l’interesse per attività sociali e di cura è più forte nelle femmine e quello concreto-manuale appartiene maggiormente ai maschi?

Dall’analisi delle risposte degli studenti emerge che l’istruzione liceale è al primo posto: sono 3mila 829 i ragazzi che la indicano; il 66,7 % sono femmine, il 46 % maschi. L’istituto tecnico è scelto dal 23% dei maschi, contro il 6% delle loro coetanee.
Coloro che non hanno ancora individuato il percorso da intraprendere dopo la terza media sono il 15.58% tra gli italiani, mentre gli stranieri salgono al 24.68%.

Il titolo di studio dei genitori, secondo quanto indicato dai ragazzi, sembra importante nel veicolare le scelte dei figli. Gli studenti con mamma e papà laureati che scelgono il liceo sono il 78%, mentre si orientano verso l’istituto tecnico solo il 7.8% e il 2.5% verso quello professionale.
I figli di coloro che hanno la licenza media scelgono il liceo (45%), l’istituto tecnico (16%) e quello professionale (7.9%).

La sezione motivazionale offre uno spaccato del rapporto con lo studio: mentre le ragazze mostrano maggiori capacità di sintesi, strategie di studio, organizzazione del tempo rispetto ai loro coetanei. Per quanto riguarda gli interessi, le differenze di genere sembrano ricalcare ruoli di genere tradizionali: le ragazze con maggiore interessi sociale e di cura, artistici e creativi, i ragazzi più interessati al mondo imprenditoriale – amministrativo e ad attività concrete. Coerentemente, la professione più desiderata dalle ragazze è quella di dottoressa, mentre molti ragazzi sognano di diventare ingegnere.

Guardando alla nazionalità, i ragazzi italiani esprimono più forte percezione della propria riuscita, capacità di sintesi, strategie e organizzazione, mentre i non italiani mostrano una maggiore motivazione allo studio, e interesse più intenso per tutte le aree di attività.
Venendo poi al test attitudinale, le ragazze hanno risultati migliori nelle aree area logica, astratta e linguistica, ma sono invece superate dai ragazzi nell’area strategica.

I risultati al test attitudinale risultano molto correlati con il titolo di studio dei genitori, come anche le intenzioni di scelta, entrambi indizi di mobilità sociale limitata.

Infine, i dati rivelano una grande eterogeneità territoriale, che ha stimolato lo sviluppo di progetti di orientamento nuovi, mirati specificamente alle scuole con elevate criticità, che partiranno nell’autunno 2017.
I dati, pur trattati per i singoli con la massima riservatezza, se analizzati in maniera aggregata raccontano molto delle ragazze e dei ragazzi e possono aiutare a indirizzare meglio le politiche per l’orientamento, le azioni da mettere in atto nelle singole scuole per accompagnare gli allievi a scegliere più consapevolmente l’indirizzo di studi e terminarlo con successo.

L’incontro di oggi costituisce un primo momento di riflessione sull’intero servizio di orientamento proposto dalla Città volto a rendere più incisivi e mirati gli interventi e le azioni intrapresi, al fine di avviare politiche educative efficaci e fornire alle singole scuole elementi utili a programmare i loro specifici percorsi.

Arianna, utilizzato dal COSP per orientare i ragazzi alla scelta, è un test formato da 10 prove attitudinali e un questionario motivazionale. Viene somministrato ogni anno a tutti gli studenti delle classi seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado di Torino.
Il COSP offre un servizio gratuito per l’orientamento delle ragazze e dei ragazzi che devono scegliere l’indirizzo di studi dopo la media inferiore e il riorientamento di coloro che hanno già effettuato la scelta e devono riorganizzare il proprio percorso.

Fonte: Comune di Torino