Lucca –
Â
L’evangelizzazione della Gran Bretagna, era iniziata fin dai tempi apostolici. Ma era ricaduta nell’idolatria in seguito all’invasione dei Sassoni nel quinto e nel sesto secolo.
Quando il re del Kent, Etelberto, sposò la principessa cristiana Berta, figlia del re di Parigi, questa domandò che fosse eretta una chiesa e che alcuni sacerdoti cristiani vi celebrassero i santi riti. Appresa la notizia, il papa S. Gregorio Magno giudicò maturi i tempi per l’evangelizzazione dell’isola e affidò al priore del monastero benedettino di S. Andrea sul Celio, a Roma, Agostino. Questi partito alla testa di quaranta monaci nel 597, spaventato dal temperamento bellicoso dei Sassoni, a Roma a pregare il Papa di mutargli incarico. Per incoraggiarlo, Gregorio lo nominò vescovo e lo rispedì nell’isola britannica. Una volta giunti, i missionari avanzavano timorosi in processione al canto delle litanie, per andare a trovare il re, che invece li accolse bene, fissando la loro residenza a Canterbury, a mezza strada tra Londra e il mare, che da allora sarà il centro della religiosità inglese!
Da qui partiva la Francigena che passava per Lucca!
Â
Â
Â
Â
Â
Â
L’opera missionaria dei monaci ebbe un esito insperato, poiché lo stesso re domandò il battesimo, spingendo col suo esempio migliaia di sudditi ad abbracciare la religione cristiana.
A Roma la notizia venne accolta con gioia dal papa, che espresse la sua soddisfazione nominando Agostino, arcivescovo Primate d’Inghilterra. La carica che ha tutora il Capo della Chiesa Inglese!
Il santo missionario morì il 26 maggio del 604 e fu sepolto a Canterbury nella chiesa che porta il suo nome.
Â
Â
Santa Restituta di Sora (Roma, … – Sora, 275) secondo la tradizione fu una nobile romana, torturata e decapitata presso Carnarium, l’attuale Carnello (Sora). Nobile perché apparteneva all’illustre famiglia romana dei Frangipane.
Il più famoso della Casata fu Giovanni signore di Astura, (una torre nel Parco del Circeo da visitare assolutamente in estate) purtroppo reso celebre da un tradimento. Così tanto “postato†da Dante, da essere di dominio mondiale! Quello attuato ai danni di Corradino di Svevia, giovanetto, figlio dell’Imperatore del Sacro Romano Impero e nipote del grande nonno, Federico II, che gli aveva chiesto ospitalità ! Il Frangipane lo consegnò agli Angioini che presto lo decapitarono nel centro di Napoli, gettando la sua testa in mare!
Gli altri Frangipane, andati nella Croazia veneta ed in Ungheria si opporranno all’avanzata mongola e invieranno al Papa addirittura la Casa della Sacra Famiglia che il Pontefice farà spostare a Loreto.
Restituta, condotta da Roma a Sora da un angelo per evangelizzare la città , sembra che ella rifiutasse i suoi numerosi spasimanti e che un giorno, chiusa in preghiera, abbia visto l’arcangelo Gabriele che le annunziò il suo destino di santità e martirio.
A Sora la fanciulla compì il suo primo miracolo, curando dall’elefantiasi (ma qualche altro parla di lebbra) Cirillo, il quale si convertì al cristianesimo. Divenuta celebre in città per le sue opere, intervenne contro la sua missione allora il console Agazio, che prima volle rendersi conto dei miracoli della cristiana e poi, colpito dalla sua bellezza, chiese di sposarla, rifiutato. Agazio allora ordinò per Restituta torture e carcerazione ma i militari che ne gestivano il controllo vennero rapidamente convertiti e battezzati da Cirillo. Agazio, rifiutato una seconda volta, dispose che la santa, Cirillo e due dei nuovi convertiti venissero decapitati presso Carnello, sulle sponde del fiume Fibreno il giorno 27 maggio del 275, regnava l’imperatore Aureliano, era da poco papa Eutichiano.
I cristiani, con a capo il vescovo Amasio raccolsero e seppellirono i quattro corpi e le teste miracolosamente ritrovate nel fiume dove erano state gettate, nell’oratorio di una casa privata in Piazza del Mercato (oggi Piazza Santa Restituta).
A secoli di distanza si perse il ricordo del luogo di sepoltura dei martiri e soltanto nel 1683, furono rinvenuti proprio nella chiesa di Santa Restituta, che era stata edificata poco dopo l’editto di Costantino (313).
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Fonte Verde Azzurro