Lucca –
Il Santo del giorno,16 Giugno: S.Quirico, sua madre Giulitta e S.Ceccardo di Luni   ( e poi: Antonio, Domenico, Ferruccio, Gaspare, Ludgarda, Maria Teresa, Stefana, Tommaso)
Scavando sotto quello che era il Cinema Mignon di Lucca, venne fuori, appena qualche anno fa, un cimitero per bimbi! Forse morti, dato l’alto numero, tutti assieme per un pestilenza o un’epidemia, ma nel passato la morte perinatale o infantile era altissima. E può darsi che quei cornicioni si siano radunati in pochi anni tutti assieme. Non a caso quella Piazza, ma nessuno fino ad allora sapeva il perché, si chiamava: S. Quirico, era dedicata cioè al martire-bambino per eccellenza!
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Quirico è stato infatti uno dei più giovani martiri della cristianità , e morì assieme alla madre Giulitta.
Durante la persecuzione di Diocleziano (304-5) ad Iconio, città della Licaonia (regione dell’attuale Turchia) si trovava Giulitta, donna ricchissima e d’alto lignaggio, la quale era rimasta vedova con un figlio in tenera età , battezzato con il nome di Quirico. Lasciata la sua città e i suoi averi, per sfuggire alla feroce persecuzione, scese con le sue ancelle verso Tarso, nella Cilicia, dove fu raggiunta e fatta arrestare con il suo bambino.
Il fanciullo vedendo battere sua madre cominciò a piangere e a gridare e, sentendola professarsi cristiana, con franchezza che ha del soprannaturale, fece altrettanto. Il governatore imbestialito, preso il bambino per un piede, lo scagliò dall’alto dei suo seggio al suolo dinanzi alla madre, in modo che la piccola testa andò a battere contro i gradini dei tribunale, sui quali “schizzarono le tenera cervellaâ€. La madre, pur impietrita dal dolore, restò ferma nella fede ed anzi rese grazie a Dio perché il figlio l’aveva preceduta nella gloria dei Paradiso. Poi anch’essa, dopo strazianti torture, fu consegnata al boia per essere decapitata.
I loro corpi, raccolti da una fedele ancella, furono tenuti nascosti fino a quando il clima di pace e di sicurezza dell’era costantiniana permise che fossero esposti in luogo pubblico.
In Italia si contano una cinquantina di località che portano il nome di S. Quirico (o Chirico),(Monte San Quirico a Lucca) ma ben più numerosi sono i luoghi di devozione (chiese parrocchiali e non, oratori, etc.).
Il nome Quirico, precisano i linguisti, sarebbe la forma volgare di Ciriaco. Entrambi derivano da Kyrios (cioè Signore, in greco) ed equivalgono al latino Dominicus.
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Il Volto Santo di Lucca approdò a Luni e da Luni fu trasportato a Lucca da una coppia di miracolosi buoi bianchi. Basti solo questo fato a significare, quanto le due città , anche per l’assonanza latina dei due nomi che spesso in passato le ha fatte confondere l’una all’altra, siano collegate dalla storia e dalla vicinanza.
A Luni, fu vescovo San Ceccardo, il cui culto fu sempre sostenuto come la celebrazione della sua festa, il 16 giugno, nel Duomo di Carrara, dove riposa, dai Canonici di San Frediano di Lucca, una potentissima congregazione religiosa, che dipendeva non dalla città ma direttamente dal Papa, e che fino a metà del 1700, governò lo stesso duomo di Carrara.
San Ceccardo di Luni (a. 800 circa – Luni, a. 860 circa) fu forse, come indica il nome, di origine bizantina e avrebbe subito il martirio, proprio a Luni, quando nell’860 i Vichinghi sbarcarono nell’antico porto romano a forma di falce.
Già gli Arabi avevano saccheggiato Luni nell’849, ma qui i Danesi guidati dall’empio e sanguinario Hasting (che credeva di essere giunto a Roma!) fecero scempio soprattutto dei religiosi e del vescovo Ceccardo, cui la tradizione attribuisce numerosi e miracolosi interventi verso le popolazioni della campagna lunense, ancora fortemente suggestionate dal paganesimo pre-romano, politeismo, animismo e dalla stregoneria rurale.
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E poi ancora nella dta odierna si celebrano:
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Beato Aniceto Koplin, religioso e martire
Beato Antonio Costanzo Auriel, martire
Sant’Aureliano di Arles, vescovo
Santi Aureo, Giustina e compagni, martiri
San Bennone di Meissen, vescovo
Santi Domenico Nguyen e compagni, martiri
San Ferreolo di Besançon, martire a Besançon
San Ferruccio di Besançon, martire di Besançon
Beato Gaspare Burgherre, mercedario
Santa Giulitta, martire
Sante Griciniana e Actinea, martiri
Beata Limbania, vergine
Santa Lutgarda, religiosa
Beata Maria Teresa Scherer, religiosa
San Palerio di Telese, vescovo
San Similiano di Nantes, vescovo
Beata Stefana Quinzani, religiosa
San Tichon di Kaluga, monaco ortodosso
Beato Tommaso Reding, monaco certosino
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Fonte Verde Azzurro