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[REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA] Consumo suolo: Santoro, Fvg in positiva controtendenza

Trieste, 29 giu – “Il Friuli Venezia Giulia è in positiva
controtendenza rispetto al resto d’Italia nel consumo di suolo.
La legge regionale con cui nel 2015 abbiamo posto uno stop
all’abuso di territorio sta dando i segnali attesi nella
direzione di una migliore pianificazione dello sviluppo”.

Così l’assessore alle Infrastrutture e Territorio del Friuli
Venezia Giulia, Mariagrazia Santoro, commenta i dati del rapporto
annuale dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca
ambientale (Ispra), che pone la nostra Regione al terzultimo
posto, seguita da Basilicata e Umbria, nella classifica nazionale
di consumo di suolo, con una variazione regionale annuale
(2015-2016) che mostra un aumento dello 0,07 per cento, contro
una media nazionale dello 0,22 per cento.

Anche il consumo pro capite è di 0,8 metri quadrati per abitante
all’anno rispetto ad una media nazionale di 1,1 metri quadrati.
In termini assoluti sono 15 le Regioni che hanno perso una
percentuale di suolo superiore al 5 per cento. Tra queste,
Lombardia e Veneto hanno perso entrambe oltre il 12 per cento.

“Due anni fa avevamo raccolto un quadro impietoso del consumo di
suolo nella nostra regione” sottolinea Santoro ricordando che
“nel periodo tra il 2002 e il 2014 le aree produttive coperte
erano passate dai 15.379 ettari ai 16.703 con un incremento
dell’8,6 per cento. Nello stesso periodo le aree industriali sono
cresciute di 849 ettari, da 13.666 a 14.516, ovvero più 6,2 per
cento”.

Da qui la decisione di dar vita a una legge per il contenimento
dell’uso del suolo e, parallelamente, attivare un canale
contributivo per il riuso di immobili abbandonati nei centri
storici, che finora, con una copertura finanziaria di 31 milioni
di euro, ha sostenuto il recupero di 745 alloggi in 191 comuni di
tutta la regione.

“Oggi siamo in controtendenza, come vuole la Comunità Europea che
ha imposto un consumo di suolo zero entro il 2050” prosegue
Santoro, che aggiunge: “abbiamo imboccato la strada della
corretta pianificazione, della tutela del paesaggio e della
prevenzione del dissesto idrogeologico causato dall’eccessiva
cementificazione, effetti che poco hanno a che fare con la
crescita economica, ma sono frutto di politiche prive di
programmazione, che non guardano al futuro”.
ARC/SSA/ppd

Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia