BAGNI DI LUCCA. Altri dieci richiedenti asilo in arrivo a Bagni di Lucca in queste ore. Li accoglie il complesso di Villa S. Pio X, gestito dalle suore a Bagni Caldi, proprio nel cuore delle strutture termali, in una frazione abitata da poche decine di persone. Nei mesi scorsi c’erano state pressioni perché nello stabile si accogliessero dei richiedenti asilo minorenni, ma l’ipotesi era stata scartata dall’amministrazione comunale che riteneva inadeguata questa soluzione. Ora la “tegolaâ€, come l’ha definita il primo cittadino, è caduta sulla testa del neo sindaco Paolo Michelini. Il quale, come da prassi, ha saputo della decisione a cose fatte, dal momento che la prefettura aveva già raggiunto l’accordo con il privato disposto ad accogliere i richiedenti asilo.
Michelini non può fare altro che adeguarsi, parla di effetto “a caduta†(dal governo che impone il collocamento dei profughi alle prefetture e da queste ai Comuni) inevitabile e comunque dice di voler collaborare con la prefettura e mantenere corretti rapporti. La Villa S. Pio X, fino a pochi mesi fa utilizzata come ristorante (ma dispone di camere) e in passato residenza dei nobili Ruspoli, ora diventa quindi un centro di accoglienza per richiedenti asilo. La conferma arriva in una conferenza stampa convocata dal sindaco, il quale si trova alle prese con un problema spinoso a sole due settimane dal voto. I richiedenti asili presenti sul territorio comunale erano fino ad oggi 44 (9 sono andati vai, altrimenti sarebbero stati 53). Col nuovo arrivo il numero sale a 54. «Io e la mia giunta ci rendiamo conto della tragica situazione in cui si trovano queste persone – spiega Michelini -. Queste ondate che arrivano non trovano poi una adeguata risposta. Ma preciso che sono disposto a mantenere un buon rapporto con la prefettura, di collaborazione».
Del resto, diversamente sarebbe difficile fare, dal momento che Villa Pio X ha dato direttamente la disponibilità per accogliere queste persone, mettendo il Comune di fronte al fatto compiuto. «I 44 richiedenti asilo già presenti sul territorio me li sono ritrovati – dice Michelini– e questi nuovi arrivi ci vengono imposti. Mia intenzione è avviare un dialogo costruttivo anche con la prefettura, che si trova a sua volta imposizioni addosso. Non si tratta di un rischio per il territorio, i migranti già presenti non hanno dato motivo di allarme in alcun senso. È tutto sotto controllo e non si sono verificati incidenti, o episodi sgradevoli, ma è una questione di immagine. La Villa S. Pio X si trova infatti poco distante dal contesto turistico termale: cercheremo di integrare gli arrivati affidando loro un lavoro socialmente utile per la collettività nella zona di Bagni Caldi, sabato ci sarà un incontro. Alcuni migranti del territorio erano stati assegnati alla società Base, grazie a un bando finanziato dalla Regione, al quale avevano accesso solo categorie particolari, altri svolgono lavori socialmente utili e cercheremo, come amministrazione, di integrarli al meglio con un coinvolgimento positivo anche per la zona termale». Altri Comuni come Pieve Fosciana, Borgo a Mozzano, Barga, Coreglia hanno lo stesso comportamento. Diversa è la posizione di Pietrasanta o, nel passato, di Altopascio. In altri Comuni che hanno una presenza minore di migranti rispetto a Bagni di Lucca, non ci sono altre strutture disponibili offerte dai privati. Sta di fatto che Bagni di Lucca dovrebbe accogliere
22 immigrati, secondo la corretta ripartizione, mentre si fa carico di un numero di richiedenti asilo superiore al doppio. Secondo Michelini, che è stato chiamato nella giornata di ieri dal vice prefetto, questo è uno degli ultimi arrivi di profughi.
Emanuela Ambrogi
Fonte: Il Tirreno