FIRENZE – “Se li presentiamo assieme, vuol dire che le questioni poste in questi due rapporti non possono stare distaccate le une dalle altre. Le politiche su sociale e sanità devono essere collegate e cruciale è la loro connessione”. E ancora: “Nonostante i forti rivolgimenti del tessuto sociale ed economico, la Toscana ha reagito alle difficoltà ed ancora si colloca ai vertici nazionali nelle principali misure di benessere. E’ una regione che, rispetto al resto d’Italia, risulta dinamica e longeva, con minori povertà e maggiori possibilità lavorative e con un sistema di protezione sociale e sanitario più solido”.
Ad affermarlo, nel corso della presentazione dei rapporti “Profilo sociale regionale” e “Lo stato di salute dei toscani e del servizio sanitario regionale”, è stata l’assessore al Diritto alla salute e al Welfare, Stefania Saccardi, che ha commentato i due rapporti presentati quest’oggi, martedì 4 luglio, all’istituto degli Innocenti, elaborati quello di natura sanitaria dall’Agenzia regionale di sanità e quello di stampo sociale dall’Osservatorio regionale per il Sociale.
I due rapporti passano in rassegna aspettativa di vita, ma anche povertà , demografia e ruolo svolto dalle famiglie, il rapporto con alcol, fumo ed attività fisica, la mortalità e la diffusione di malattie infettive, i livelli essenziali di assistenza, le cure ospedaliere, l’assistenza territoriale e le risposte messe in campo dal servizio pubblico. I dati restituiscono l’immagine di una Toscana che, nonostante il periodo di forti rivolgimenti del tessuto sociale ed economico, ha reagito alle difficoltà e si conferma ai vertici nazionali nelle principali misure di benessere con una dinamicità sociale e una longevità più alta che altrove, con minori povertà e maggiori possibilità lavorative, con un sistema sociale e sanitario più solido e con uno spirito partecipativo più consistente.
“Questi risultati sono stati possibili anche perché il sistema sanitario toscano, che ha una solida tradizione di buoni risultati, è costantemente impegnato nel mantenersi sostenibile, in grado di rispondere ai bisogni delle persone e guidato dalla raccolta di dati e informazioni sempre più accurate”, ha precisato l’assessore Saccardi.
L’aspettativa di vita in Toscana cresce da oltre trent’anni più che altrove ed i cosiddetti “decessi evitabili” continuano a diminuire. Questi fenomeni evidenziano che, in presenza di bassa natalità e con il recente rallentamento dei flussi migratori, è a rischio il ricambio generazionale e si rafforza il processo di invecchiamento: saremo quindi una regione sempre più anziana, nella quale cronicità e non autosufficienza andranno a crescere.
Le cure ospedaliere mostrano di essere efficaci e l’implementazione dei percorsi clinico assistenziali per le più importanti e diffuse malattie croniche ha dato risultati in termini di miglioramento degli esiti, continuità delle cure, educazione e partecipazione dei pazienti. La rete dell’emergenza territoriale ed ospedaliera è capillare e ha dimostrato tempestività ed efficacia degli interventi.
La Toscana è stata costantemente ai vertici negli ultimi anni nella capacità di garantire i livelli essenziali di assistenza e le scelte politiche hanno mostrato generosità verso i cittadini, offrendo anche livelli ulteriori di assistenza.
Molti progressi sono stati fatti nella promozione di stili di vita più salutari. L’attenzione delle istituzioni e dei cittadini alle questioni ambientali si è dimostrata costantemente elevata.
La Toscana in Italia è tra le regioni che ha dedicato più risorse a servizi ed interventi sociali e dispone di un capitale sociale e di uno spirito di partecipazione consistenti e diffusi sul territorio.
Questi successi sono confortanti ma non consentono di abbassare il livello di attenzione perché stiamo affrontando sfide nuove e difficili e per il futuro servono visioni adeguatamente rinnovate.
Le famiglie, principale ambito di inclusione e cittadinanza, in Toscana stanno reggendo l’urto di una situazione sempre più complessa, anche se si sta riducendo la loro capacità di protezione e assistenza.
I confini mobili delle povertà , pur in un quadro assai migliore che nel resto d’Italia, interessano ormai molte categorie di cittadini e famiglie. I recenti miglioramenti del mercato del lavoro toscano e le misure messe in campo per combattere il disagio economico ed abitativo sono degli aspetti confortanti ma occorre un rilancio per affrontare in maniera decisa le situazioni di esclusione sociale create dalla crisi economica in atto.
Permangono variazioni geografiche nella pratica medica e un certo grado di dispersione delle attività della rete ospedaliera.
“Siamo davanti a reali pericoli quali il calo delle coperture vaccinali e una preoccupante crescita globale della resistenza dei batteri agli antibiotici”, ha commentato ancora la Saccardi. “Dopo vari anni favorevoli assistiamo di nuovo ad un aumento del consumo di tabacco e all’infittirsi di occasioni pericolose di consumo di alcol tra i ragazzi”.
Secondo i dati presentati, aumentano gli incidenti stradali con gravi conseguenze, dopo anni di mitigazione del fenomeno, ed esiste il rischio di non riuscire a fare quelle innovazioni e quegli investimenti che accrescono le opportunità di salute dei cittadini se non saremo particolarmente oculati nel perseguire politiche preventive ed assistenziali basate sull’evidenza di valore.
“Cruciale sarà il collegamento tra settore sociale e sanitario con maggior ricchezza e dettaglio di dati per avere un quadro completo di cosa accade alla persone durante i percorsi di cura e assistenza e per riuscire ad adottare in ogni occasione approcci più promettenti perché ugualmente efficaci ma meno costosi”, ha il direttore dell’Ars, Andrea Vannucci. La misurazione costante delle performance ha contribuito ad una solida crescita del sistema delle cure ma adesso occorre spostare il focus dai provider ai cittadini. E’ fondamentale intervenire su come la gente interagisce con i servizi assistenziali e con i professionisti sanitari. La crescente disponibilità di fonti e di quantità di informazioni va utilizzata come una risorsa per aumentare la possibilità dei cittadini a gestire la loro salute, partecipare al sistema, essere anche più responsabili verso le risorse. Per farlo occorre abbattere le barriere linguistiche e migliorare il grado di alfabetizzazione sanitaria.
E’ necessario investire in strumenti che misurano cosa effettivamente fa il sistema sanitario e sociale. Troppo spesso però abbiamo misurato solo ciò che il sistema fa e quanto costa più che gli effetti sui cittadini.
“Occorre adesso spostare l’attenzione anche ai risultati di cosa produciamo in termini di benessere e qualità della vita, quanto ciò rende le persone in grado di vivere libere dalle sofferenze, migliorare il loro stato funzionale e la loro possibilità di una vita indipendente e dignitosa”, ha concluso l’assessore Saccardi. “Abbiamo le competenze, le reti di servizi, la maturità delle istituzioni e della società civile. Viviamo in Toscana, è un privilegio che sta a noi mantenere”.
Con l’assessore regionale Saccardi e il presidente dell’Ars Vannucci, hanno preso parte al convegno le dirigenti regionali Monica Piovi e Paola Garvin, il funzionario Marco La Mastra, Fabio Voller dell’Ars Toscana. L’iniziativa si è conclusa con una tavola rotonda cui hanno partecipato esponenti del mondo sanitario e sociale e rappresentanti degli organismi di Enti locali.
In allegato il pdf con la scheda tecnica
Fonte: Regione Toscana