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(Acs) Perugia, 24 luglio 2017 – “Le preoccupazioni degli agricoltori per i danni provocati alle loro colture sono condivisibili e ritengo sia urgente agire sul tema in maniera coordinata con gli agricoltori stessi e il mondo venatorio, che interviene nella gestione della presenza dei cinghiali sul territorio con azioni di contenimento della specie che, secondo le norme comunitarie, nazionali e regionali avviene sia tramite l’abbattimento selettivo che con l’attività venatoriaâ€. Così il consigliere regionale Carla Casciari (Partito democratico) a margine della manifestazione di questa mattina, in centro, a Perugia organizzata dalla Coldiretti con la quale gli agricoltori hanno richiesto strumenti e misure per fronteggiare le difficoltà derivanti dall’emergenza siccità e per la tutela delle aziende agricole minacciate dalla presenza massiccia di fauna selvatica, in particolare modo dei cinghiali.
Casciari ricorda di aver depositato, nello scorso mese di marzo, una mozione per l’instaurazione in Umbria di un “sistema di filiera corta che sappia valorizzare la qualità della carne ottenuta dall’attività di contenimento della specie cinghiale. Una proposta – aggiunge l’esponente della maggioranza -, che spero venga presto presa in esame dall’Assemblea legislativa. L’atto, infatti – spiega -, mira a considerare l’opportunità di instaurare in Umbria un sistema di filiera corta che sappia valorizzare la qualità , da un punto di vista igienico e organolettico, della carne ottenuta dall’attività di contenimento della specie cinghiale, attraverso un sistema che preveda la verifica degli animali e loro lavorazione presso mattatoi specificatamente autorizzati e a disposizione delle squadre di contenimentoâ€.
Questa prospettiva – commenta Casciari – consentirebbe la creazione in Umbria di una nuova ‘economia’ derivante dall’attività di abbattimento selettivo e venatoria, e allo stesso tempo creerebbe le condizioni per l’instaurazione di un sistema di controllo della qualità delle carni di selvaggina che poi finiscono sulle nostre tavoleâ€.
Casciari tiene a precisare che, nel suo documento di indirizzo “è previsto che facciano parte della filiera le istituzioni regionali e locali, il Dipartimento di prevenzione, il Servizio sanitario e gli Ambiti territoriali di caccia. Si è inoltre pensato di coinvolgere attivamente i Parchi dell’Umbria – conclude -, dove si trovano il maggior numero di ungulati, con l’obiettivo finale di un marchio locale delle nostre carni da promuovere sul territorio regionale e sui mercati nazionali ed internazionaliâ€. RED/as
Fonte: Regione Umbria