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Firenze "Ognuno faccia il suo"

 

Dal Garzanti: “prefetto”: funzionario, dipendente dal ministero dell’interno, che rappresenta il governo nell’ambito di una provincia; ha compiti di controllo sugli organi amministrativi locali, tutela l’ordine pubblico e sovrintende alla pubblica sicurezza. Non ci pare, da questa definizione, che il prefetto abbia anche, tra i suoi compiti, quello di dare indirizzi politici nell’amministrare una città. Cosa che invece ha fatto, con la nota odierna, il Prefetto di Arezzo Clara Vaccaro. Ne rimaniamo, francamente, stupiti. E anche un po’ imbarazzati. Ne spieghiamo le ragioni. Lungi da noi il voler “utilizzare” a scopi meramente propagandistici la situazione di certe zone della città, nello specifico di Saione: c’è un problema, checché se ne dica, che sta aumentando giorno dopo giorno alla faccia dei commenti di alcuni buonisti. Chiedere ai residenti per credere. Ed il tutto non è causato certamente dai “soli 13 richiedenti asilo” ospitati nella zona, come ci è stato raccontato nei giorni scorsi. Il problema, tangibile, è riconducibile ad una parte di quei migranti economici, tutti giovani e forti e smartphone-dotati, che albergano alcune strade come fossero le loro e che con i loro comportamenti ne contribuiscono al degrado: bottiglie lasciate in ogni dove, bisogni fatti contro muri altrui, furti, risse sempre più frequenti e potremmo continuare oltre.

E tutto ciò si risolverebbe con la “rigenerazione urbana”? cioè, per dare decoro e tranquillità a certe strade dovremmo agire “attraverso una serie di continue demolizioni, ricostruzioni e rifunzionalizzazione che tengano conto delle esigenze specifiche del contesto”? Posto che tali decisioni sono competenza dei sindaci e non dei prefetti, e posto anche che l’attuale amministrazione sta già analizzando tale indicazione (politica) nella stesura dei suoi nuovi strumenti urbanistici, le manifestazioni delinquenziali e i comportamenti devianti si reprimono prima che si stratifichino; poi, soltanto poi, si potrà anche pensare a bonificare il territorio da quelle che sono “le concause” che, tuttavia, fino ad oggi non avevano agevolato nessun problema di questo tipo. I cittadini si aspettano una maggiore tutela, chiedono deterrenti ai comportamenti incivili. E lo si fa con tutte le forze a disposizione, anche se numericamente scarse: polizia, carabinieri, municipale. Non con i discorsi buonisti o con le ingerenze politiche.

 

Fonte: Comune di Arezzo