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Mediterraneo, Libia, Usa, un difficile rapporto

Il Mar Mediterraneo continua ad essere un immenso scacchiere di guerra, oggi la Nato ha affondato altre otto navi da guerra libiche ed intercettato una nave cisterna che riteneva fosse diretta alle forze di Muammar Gheddafi.

L’alleanza occidentale, che opera sotto mandato Onu per proteggere i civili dalla truppe governative, ha detto che la pressione militare e politica sta indebolendo la presa di Gheddafi sul potere e dovrebbe alla fine determinarne la caduta, ciò nonostante inizia il 4 mese di guerra, i civili morti si contano come “Mosche colpite da pesticida”.

Barack Obama  ieri  ha dichiarato che la cacciata del leader libico è “inevitabile” e  solo la guerra è  la giusta strada per la democrazia.

A tre mesi dallo scoppio della rivolta , i ribelli controllano l’est del Paese e delle sacche all’ovest, ma il conflitto ha toccato un’impasse con i ribelli che hanno cercato di raggiungere Tripol, finora senza riuscirvi.Intanto la guerra continua e Gheddafi seppure talvolta paia indebolito non demorde.

La Nato ha detto che i suoi aerei hanno affondato nella notte otto unità della Marina libica nei porti di Tripoli, Al Khums e Sirte e colpito una infrastruttura portuale che serviva per mettere a mare i grossi gommoni con cui le forze libiche avevano attaccato attorno a Misurata.

Se dagli Usa Obama, quello eletto perchè era pacifista, Gheddafi al sicuro nel deserto libico, pare sbeffeggiarlo,  mentre  il portavoce del governo libico Mussa Ibrahim dichiara “Obama è ancora deludente”. Insomma l’amicizia tra Libia e America inizia ad essere seriemente in pericolo.