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Cefalea e magia: quale legame le unisce

Cefalea e magia: quale legame le unisce
Cefalea e magia: quale legame le unisce

Succede anche questo in Italia: per “colpa” del mal di testa oltre mezzo milione di italiani si rivolgono a “maghi & co”. Purtroppo non stiamo scherzando, e non è certo una battuta umoristica, anche se, chi non ha mai “osato” nient’altro che l’antidolorifico, sicuramente starà sorridendo.

Sembra che maghi, guaritori e affini stiano guadagnando un bel pò di soldi-esentasse ovviamente- propinando miscugli strani, formuline magiche, incantesimi, e chissà che altro, con la promessa di riuscire a guarirci da quella terribile cefalea cronica che ci perseguita, ormai da troppo tempo.

Il “fattaccio” è emerso durante il Congresso nazionale della Società italiana per lo studio delle cefalee, che si è tenuto in questi giorni a Riccione. Erano presenti numerosi medici che lavorano proprio nei Centri cefalee, ed è proprio durante i colloqui con i loro pazienti che hanno appreso questa novità. Lo ha riferito il presidente della Sisc (Società italiana per lo studio del connettivo), Luigi Alberto Pini.

I colloqui degli ultimi anni cercavano di essere più approfonditi, per cercare di capire, in maniera più dettagliata, le rinunce che devono fare le persone affette da cefalea cronica. Durante il Congresso sono state tirate le somme di questa indagine, che, per la prima volta, ha analizzato i disagi causati a livello di vita sociale e lavorativa. Il quadro che ne è emerso è sconcertante.

Sono il 70% gli italiani che incolpano l’odiato mal di testa a farli rinunciare alle uscite con amici o famigliari, dovendo rinunciare, in media, 2 volte su 3 al cinema o al ristorante. Sempre per il 70% degli intervistati vengono perse almeno 2 giornate lavorative in un mese, spesso con notevoli ripercussioni da parte dei responsabili, perchè chi non ne soffre non riesce a capire.

Il 10% “passa” dal pronto soccorso almeno 1 volta all’anno, per colpa delle fitte lancinati che non danno tregua, e non passano neanche con i farmaci.

Quello che è emerso, oltre al dolore e ai conseguenti disagi, è la mancanza di informazione. Spesso le persone intervistate non sapevano neanche dell’esistenza dei Centri cefalee, (la percentuale è di 1 su 5), mentre altri (1 su 4) si cura da solo, e i rimanenti arrivano al limite della sopportazione prima di decidersi a prendere qualcosa.

Molti di loro, appunto mezzo mln di persone, pur di trovare un rimedio, non hanno esitato ad andare dal mago di turno,che, non sappiamo come mai, dice sempre di aver la cura per tutti i mali, ma nessuno guarisce.

Molti di quelli che hanno provato sono poi tornati alle cure tradizionali, ma, come precisato dal presidente della Sisc, Luigi Alberto Pini, dobbiamo prestare molta attenzione, perchè, oltre a trovarci con il portafogli svuotato, potrebbero darci dei miscugli da bere contenenti erbe che interagiscono negativamente con i farmaci già utilizzati.

Parliamo della nostra salute, quindi meglio affidarci a personale competente, che almeno ha studiato per fare il proprio lavoro.

Cefalea e magia: quale legame le unisce
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