Apre nuove, importanti prospettive il decreto del Ministero dell’Ambiente che riconosce l’area del Lago di Sibolla, eccezionale ecosistema altopascese che contiene piante prestoriche e altre eccellenze ambientali, quale “zona umida di importanza internazionale, ai sensi della Convenzione Ramsarâ€.
Con questo provvedimento, un vero e proprio salto di qualità internazionale e scientifico,  viene stabilito †l’importante ruolo ecologico che il Lago di Sibolla e dell’area palustre circostante, situati in una conca naturale nell’estremità nord-occidentale delle colline delle Cerbaieâ€.
“Per noi si tratta di un ulteriore riconoscimento ambientale – commenta il sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti- che ci auguriamo ci consenta, attraverso questo status di luogo ecologico di eccellenza a livello mondiale, di fare in modo che questa area trovi sempre più valorizzazione e possa essere fruita da più persone possibile, nel massimo rispetto della natura e delle straordinarie piante che la popolano. Si intrecciano diverse competenze e proprietà , ma da sempre l’amministrazione comunale ritiene che questo biotopo debba avere maggiore considerazione e possa interessare molte persone, anche grazie alla sua eccezionale portata ecologica e scientificaâ€â€.
Gli sviluppi di questo inserimento del Lago di Sibolla nel novero dei pochi siti di interesse internazionale devono ancora essere delineati, ma certamente comprenderanno una dettagliata catalogazione e salvaguardia di specie floristico-vegetali che risalgono a migliaia di anni fa, la cui testimonianza è sempre più rara nel mondo attuale, come ad esempio  la ninfea comune (Nymphaea alba),  l’erba  vescica  (Utricularia australis), la porracchia  dei  fossi (Ludwigia  palustris),  l’erba  saetta  (Sagittaria  sagittifolia)   e  l’erba   scopina   (Hottonia palustris),  la  mestolaccia  minore (Baldellia  ranunculoides),  la rincoscpora  chiara  (Rhynchospora  alba),   la   rincorpora   scura (Rhyinchospora fusca), il centonchio palustre (Anagallis tenella), la drosera  intermedia  (Drosera intermedia),  Caldesia  parnassifolia, Spiranthes  aestivalis  e  con la  presenza  di  cenosi  considerate  micropaleoendemismi relitti (formazioni di Sphagnum )  ai  quali sono  associate  piante  carnivore   come   la   rosolida   (Drosera rotundifolia),  contemporaneamente   a   elementi   atlantici   piu’ termofili.
Insieme a questi elementi vegetali, è stata valutata anche l’importante ruolo che la zona umida riveste nel suo complesso per l’avifauna acquatica, soprattutto quale habitat di sosta, ed alimentazione durante il periodo  delle  migrazioni  per numerose specie di uccelli acquatici e che, vi si rinvengono numerose specie di uccelli.