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La replica di Tori a Marchetti sulla propaganda elettorale

search“La polemica strumentale innescata dal Sindaco Marchetti denota un certo nervosismo e una certa difficoltà a mantenere lucidità in vista delle elezioni comunali dove lui non sarà più il protagonista numero uno. È talmente occupato a non perdere il potere da non trovare nemmeno il tempo per leggersi attentamente la mia richiesta e nemmeno la normativa vigente in materia di propaganda elettorale, che è, nel caso volesse documentarsi, la legge n°212/1956 e successive modificazioni.
La legge in questione a far data dalla convocazione dei comizi elettorali, nel caso di Altopascio non è stata ancora stabilita, precisa che “ è fatto divieto a tutte le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace svolgimento delle proprie funzioni”e prosegue specificando che il divieto riguarda gli organi e non i soggetti titolari di cariche pubbliche che possono svolgere attività di propaganda purché non usino “mezzi, risorse, personale e strutture assegnati alle pubbliche amministrazioni per lo svolgimento delle loro competenze”.
Il sindaco, pertanto o ha preso una cantonata o non conosce molto bene le disposizioni del ministero dell’interno che attualmente non sono in vigore perché ancora non è stata stabilita la data di convocazione dei comizi elettorali
I miei risultati politici sono sconfortanti come i suoi: tutte le volte che ha messo il naso fuori da Altopascio è andato ko, nonostante il soccorso rosso del centrosinistra, come dimostrano i risultati delle politiche 2013 e delle regionali 2015.
La richiesta, che parla di attrezzature e non di uffici e tanto meno di soldi, da me firmata come consigliere comunale e non come candidato a sindaco dovrebbe servire anche ad evitare quello che è successo nel 2011, quando un candidato a sindaco, allora sì in piena campagna elettorale, ignorando i divieti, aveva inaugurato l’ex-cinema Puccini.
A proposito delle insinuazioni contenute nella sua lettera dove dice” ci dispiace ma non possiamo offrire a Tori attrezzature e soldi per la sua campagna elettorale”, sarà compito del mio avvocato valutare se ricorrono gli estremi di una querela per diffamazione”
Matteo Tori