Porcari (LUCCA) –
CAPANNORI. Non è ancora entrato a regime, scatterà tra marzo ed aprile, ma la riorganizzazione del recapito postale a giorni alterni anziché tutti i giorni su gran parte del territorio della provincia di Lucca (nei comuni della Piana, ad eccezione di Capannori e Lucca) e parte della Mediavalle e della Garfagnan) fa già discutere i sindaci dei comuni interessati dalla nuova modalità di consegna della corrispondenza.
La questione è stata discussa ieri mattina in un summit a palazzo Ducale tra i dirigenti di Poste italiane spa, i rappresentanti di Anci Toscana e gli amministratori locali. Il tavolo, moderato dal consigliere provinciale Renato Bonturi e dal sindaco di Villa Basilica Giordano Ballini (membro del direttivo di Anci Toscana), ha visto la presenza dei sindaci Sara D’Ambrosio (Altopascio), Alberto Baccini (Porcari), Vittorio Fantozzi (Montecarlo), Andrea Bonfanti (Pescaglia), Patrizio Andreuccetti (Borgo a Mozzano), gli assessori Gabriele Bove (Capannori) e Gianpiero Passini (Barga) e dei rappresentanti di Poste italiane che hanno spiegato che la provincia di Lucca, insieme con quella di Massa Carrara, sarà la prossima in Toscana ad essere interessata dalla riorganizzazione dlla consegna della posta già attivata nei territori di Prato e Arezzo. Al momento sono escluse Capannori e Lucca, ma in futuro si prevede di estendere anche in questi comuni il nuovo modello di recapito che in sostanza prevede la consegna a giorni alterni della corrispondenza cartacea attraverso una nuova mappatura di riferimento delle zone a cui dovranno attenersi i singoli postini.
In concreto, ad eccezione della posta prioritaria, la posta sarà imbucata nelle cassetta delle lettere dal lunedì al venerdì su base bisettimanale (lunedì, mercoledì e venerdì di una settimana, martedì e giovedì in quella successiva). Per ottimizzare il servizio l’azienda ha chiesto la collaborazione delle amministrazioni per verificare la toponomastica delle zone ed evitare disagi e ritardi nella consegna di lettere e bollette. Il tavolo sulla questione aperto da Anci proseguirà con nuovi incontri. Per il sindaco di Montecarlo, Vittorio Fantozzi, si tratta di «un disservizio annunciato, una scelta unilaterale di Poste Italiane imposta ai nostri comuni e che ha creato disagio ovunque sia già stato sperimentato in Italia. Non c’è di che stupirsi dei sindaci Pd presenti all’incontro visto che il piano aziendale ha trovato l’avallo politico del governo Renzi che ha privilegiato il loro settore finanziario rispetto alla distribuzione postale». Per il primo cittadino montecarlese «la consegna della posta a giorni alterni, oltre ad essere penalizzante per il territorio lucchese, è incoerente rispetto agli obiettivi del pubblico servizio e palesemente in contrasto con la direttiva comunitaria per cui il servizio postale deve almeno garantire consegna e ritiro della corrispondenza per cinque giorni a settimana. L’esperienza recente della chiusura unilaterale degli uffici postali ci ha insegnato che l’unico modo per dialogare con Poste Italiane è stato nelle aule di tribunale e che solo a dicembre per mezzo di una lettera ci ha informato della novità ». Fantozzi chiede di fermare «avvio di questo annunciato disservizio». Il sindaco di Altopascio, Sara D’Ambrosio, punto il dito su due questioni prioritarie: mantenimento dei posti di lavoro
e garanzia sull’efficienza del servizio, quindi che non peggiori il servizio di recapito, ma che sia l’occasione per migliorarlo definitivamente. Sulla consegna, infatti, spesso riceviamo lamentele da parte dei cittadini che denunciano una scarsa attenzione, tra ritardi e recapiti sbagliati.
Fonte: Il Tirreno