LUCCA. Poco meno di 21.000 euro, lordi. È questo il reddito medio di un abitante della provincia di Lucca, calcolato sulle dichiarazioni fiscali presentate nel 2016 e relative, dunque, all’anno di imposta precedente. I dati sono stati resi noti dal ministero delle Finanze e segnalano una situazione che, in molti Comuni, si attesta al di sotto della media nazionale, fissata a 20.690 euro. Ma c’è di più: ben il 43% vive con meno di 15.000 euro e tre lucchesi su 10 con meno di 1.000 euro al mese.
La tabella che pubblichiamo qui a lato rende conto di quello che abbiamo appena detto: sono pochissimi i comuni che stanno sopra il dato medio italiano e, più in generale, sopra l’asticella dei 20.000 euro. E sono soltanto i più grandi. Con due eccezioni, una in positivo e una in negativo. La prima è rappresentata dal caso di Forte dei Marmi, dove l’impoinibile medio supera addirittura i 30.000 euro. Un dato che si spiega anche con l’enorme presenza di residenti “sulla cartaâ€, che vivono cioè altrove ma che a Forte hanno una casa (spesso una villa) presso la quale risultano residenti. La seconda eccezione, al ribasso, è Altopascio. Che pur essendo un comune “grande†(cioè sopra i 15.000 abitanti), non raggiunge i 18.000 euro di reddito imponibile medio.
Sopra la media nazionale, dunque, ci sono solamente sei centri: dopo Forte dei Marmi i redditi più alti si hanno a Lucca, con 23.438 euro, Porcari (21.488) Capannori (21.180), Viareggio (21.060) e Castelnuovo Garfagnana (20.922). All’estremo opposto ci sono le realtà più piccole, molto spesso abbarbicate sulle montagne della Valle del Serchio: Careggine e Fabbriche di Vergemoli sono i due comuni che stanno sotto i 15.000 euro di reddito imponibile. E molti altri superano questo limite solo di qualche migliaia di euro.
Discorso a parte merita la variazione percentuale rispetto all’anno precedente. In media, ci si aggira intorno al 2%, anche se ci sono tre comuni (Villa Collemandina, Fabbriche di Vergemoli e Sillano Giuncugnano) che hanno addirittura registrato un calo del reddito. Visto che la variazione dell’infalzione (a livello nazionale) fra 2015 e 2014 è stata dello 0,1%, questo significa che il pur moderato aumento di reddito è stato un aumento “veroâ€, non mangiato cioè dal carovita. Ma è discorso ben diverso va fatto se si considerano i dati del 2008, l’anno di inizio della grande crisi economica. Da allora, infatti, le serie storiche del ministero delle finanze ci dicono che in media, in provincia di Lucca, il reddito imponibile è aumentato di circa il 10%. Il punto è che quasi tutto questo incremento se ne è andato a coprire il costo della vita, che nello stesso periodo è andato su proprio di poco meno del 10%.
Infine, visto che si parla di statistiche e si rischia quindi sempre di cadere nel paradosso del pollo di Trilussa, è giusti scendere più nel dettaglio considerando la divisione in fasce di reddito fornita dal ministero. Ebbene, come accennato all’inizio più di quattro lucchesi su 10 vivono con meno di 15.000 euro l’anno. E quasi 3 su 10 (il 28%) può contare su meno di 10.000 euro l’anno, cioè meno di mille euro il mese. L’altro lato della medaglia è costituito, invece, dai 1.845 “paperoni†che contano su oltre 120.000 euro di reddito all’anno: 626 vivono nel capoluogo.
Fonte: Il Tirreno