Trieste, 8 marzo – La data: il prossimo mese di maggio per l’avvio del trattamento biologico delle acque. Il risultato: oltre cento persone che hanno lavorato e lavorano in un cantiere complesso dove è stata organizzata una puntuale gestione della sicurezza. L’innovazione: la sostenibilità ambientale di un impianto che dialogherà con il mare e bilancerà l’intensità del trattamento in armonia con le condizioni dell’ecosistema marino.
Questi i passaggi evidenziati dall’assessore all’Ambiente del Friuli Venezia Giulia, Sara Vito, che oggi ha compiuto un sopralluogo al cantiere del nuovo depuratore di Servola a Trieste. Un’opera dal costo complessivo di oltre 52 milioni di euro che va a sanare una situazione sulla quale pende, dal 2008, una procedura di infrazione ambientale da parte dell’Unione europea.
E proprio su questo tema l’assessore ha sottolineato come tutti stiano facendo la loro parte e che l’obiettivo “è quello di accelerare – ha detto – per recuperare il tempo perduto in passato, in considerazione anche dell’impegno dell’Attuale amministrazione regionale che fin dall’inizio del proprio mandato, con la sottoscrizione dell’Accordo di programma del 2014 e il reperimento delle risorse, ha deciso di imprimere un’oggettiva velocizzazione al progetto”.
L’assessore ha anche voluto mettere in evidenza la collaborazione degli enti scientifici come l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) e l’Istituto nazionale di Oceanografia e di geofisica sperimentale (Ogs). In particolare quest’ultimo attuerà un monitoraggio costante delle quantità delle sostanze nutrienti presenti in mare. “Abbiamo messo insieme le migliori professionalità tecnico scientifiche del territorio – ha spiegato Vito – affinché il risultato finale possa essere all’altezza delle aspettative”.
Un sistema di trattamento delle acque, come ha illustrato il project manager Enrico Altran, di tipo biologico che garantirà , in osservanza a quanto prescritto dall’Unione europea, il perfetto equilibrio dell’ecosistema del Golfo di Trieste.
Un altro obiettivo centrato è quello della sicurezza del lavoro all’interno del cantiere, come ha affermato il direttore generale di AcegasApsAmga, Roberto Gasparetto, il quale ha ricordato che le imprese e i subappaltatori impegnati nei lavori sono stati sottoposti ad un attento esame dovendo tutti soddisfare a determinati requisiti, inoltre negli ultimi dieci mesi sono state quasi settanta le riunioni operative dedicate proprio al tema della sicurezza.
“Pur avendo una lunga esperienza nel settore – ha concluso Gasparetto – posso affermare di non aver mai trovato in passato il livello di cooperazione tra istituzioni, enti pubblici e privati che c’è stato nella realizzazione di quest’opera”.
Al sopralluogo, oltre all’assessore Vito e al management di AcegasApsAmga (gruppo Hera), ha partecipato anche l’assessore all’Ambiente del Comune di Trieste, Luisa Polli. ARC/GG/fc
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Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia