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[REGIONE UMBRIA] SECONDA COMMISSIONE: “STRATEGIA ENERGETICO AMBIENTALE 2014-2020” – IL PRESIDENTE BREGA PRESENTA GLI EMENDAMENT…

 

(Acs) Perugia, 13 marzo 2017 – La “Strategia energetico ambientale 2014/2020”, predisposta dalla Giunta di Palazzo Donini, verrà votata dalla Seconda Commissione nella seduta di lunedì 20 marzo 2017. Nel frattempo gli uffici della Giunta regionale verificheranno i calcoli su apporto delle diverse fonti rinnovabili e i consiglieri regionali potranno valutare le proposte di modifica avanzate dal presidente Eros Brega, che questa mattina ha presentato i propri emendamenti al documento dell’Esecutivo.

Brega ha spiegato che sarebbe opportuno “legare la produzione di energia da biomasse alla filiera agricola, con impianti di piccola dimensione. Evitare di incrementare le quote riservate alla produzione da eolico e da geotermico, anche in considerazione dell’avversione dimostrata dalle comunità territoriali. Incentivare invece la fonte idroelettrica”.

IL DIBATTITO Andrea Liberati (M5S): “Prevedere incentivi per l’idroelettrico solo se viene rispettato il deflusso minimo vitale, a partire dalla Cascata delle Marmore. Per quanto riguarda l’eolico, si potrebbe pensare a sostenere il mini eolico, con strutture domestiche di potenza limitata. Sulle biomasse, va fatta attenzione al biogas, che non viene accolto positivamente dalle comunità locali. Sull’efficientamento e sulla riduzione dei costi energetici, bisognerebbe prevedere risorse per l’adeguamento degli edifici pubblici”.

Andrea Smacchi (Pd): “Ci sono territori vocati all’eolico, come il gualdese, che sono invece sottovalutati e potrebbero vedere realizzati dei nuovi progetti. Sul fotovoltaico, ci sono immobili e capannoni pubblici, oltre agli ospedali, sui cui tetti potremmo installare i pannelli solari. Questa potrebbe essere una iniziativa importante”.

Claudio Ricci (Rp): “Sull’eolico, c’è stata una evoluzione dei piccoli impianti, più efficienti e meno impattanti, in grado di contribuire a rendere autonomi gli edifici. Per il fotovoltaico, investire sui nuovi pannelli, anche per garantire l’alimentazione delle auto e dei veicoli elettrici. Tutte le tecnologie che portano al risparmio energetico vanno valorizzate”.

Carla Casciari (Pd): “I limiti agli impianti a biomasse dovrebbero essere già previsti nel regolamento regionale, che fissa dei limiti sull’approvvigionamento. Sull’eolico, puntare su micro impianti. Sul fotovoltaico, su nuovi tipi di pannelli e di superfici”.

Silvano Rometti (SeR): “La priorità è il raggiungimento dei parametri previsti anche dall’Europa. Quindi va bene limitare le biomasse, ma sull’eolico andrebbero autorizzati gli impianti già previsti, senza divieti per i grandi impianti. Condivisibile l’idea degli incentivi per il fotovoltaico. Sull’idroelettrico, gli spazi per i grandi impianti sono già stati valorizzati, quindi si dovrebbe puntare su quelli piccoli”.

Gianfranco Chiacchieroni (Pd): “I limiti alle biomasse taglierebbero fuori alcuni impianti di biodigestione. Troppo generico prevedere impianti di piccole dimensioni, dato che ci possono essere grandi estensioni agricole che hanno esigenze più grandi. Sull’eolico, c’è un regolamento molto chiaro, che ha diffuso un minieolico che viene utilizzato. Se sopprimiamo anche la geotermia, lo spazio delle rinnovabili nel piano energetico rimane davvero poco”.

Valerio Mancini (Lega): “L’eolico ha un impatto minore rispetto al fotovoltaico, il suo sviluppo andrebbe dunque sostenuto. Anche il costo della dismissione dei pannelli solari ha un costo elevato”.

Andrea Monsignori (dirigente Giunta): “Andrebbe cercato un equilibrio tra una riduzione di eolico e geotermia da recuperare con altri sistemi, però bisogna vedere se questo permette di raggiungere i parametri indicati dalla legge. Gli impianti del parco eolico della zona di Gualdo, nonostante le difficoltà, potrebbero essere potenziati per coprire una quota maggiore compensando quanto tolto alle altre fonti. Negli impianti a biomasse autorizzati non sono mai stati permessi altri materiali se non scarti agricoli e forestali. Ed esiste un limite chilometrico per l’approvvigionamento di questi scarti”. MP/

Fonte: Regione Umbria