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[REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA] Ater: Vito, pronta riduzione canoni per nuclei unifamiliari


Trieste, 15 marzo – “Nessun aumento ma una redistribuzione in base all’Isee e, in ogni caso, con il correttivo tecnico apportato saremo in grado di abbattere anche del 25% i canoni di locazione della maggior parte dei nuclei unifamiliari presenti nelle case Ater”.

È quanto ha assicurato l’assessore regionale Sara Vito, rispondendo in vece della collega Mariagrazia Santoro all’interrogazione a risposta immediata (iri) della consigliera Ilaria Dal Zovo relativamente ai canoni di affitto per le case Ater in Friuli Venezia Giulia.

“È sbagliato parlare di aumenti di canone – ha sottolineato Vito – in quanto le previsioni di entrate per il sistema regionale delle Ater sono invariate e, quindi, se qualcuno ha subito un aumento per un Isee che lo ha attribuito ad una fascia diversa rispetto a quella precedente, c’è qualcun altro che ha invece avuto una riduzione che ha compensato l’altrui aumento, lasciando invariato il gettito complessivo”.

I canoni degli alloggi di edilizia sovvenzionata, infatti, sono ora determinati sulla base dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) dell’assegnatario e del suo nucleo familiare e, in misura percentuale, rispetto al canone oggettivo. Precedentemente, invece, la situazione economica del nucleo era calcolata prendendo a riferimento i redditi Irpef. “Si tratta perciò di un vero e proprio cambiamento di paradigma – ha evidenziato Vito – che rende impossibile un confronto diretto tra i dati precedenti e i dati attuali in quanto, prendendo questi ultimi a riferimento l’Isee, fotografano in modo profondamente diverso la situazione economica complessiva”.

“È anche necessario – ha aggiunto Vito – porre l’attenzione sul fatto che i canoni corrisposti fino a dicembre 2016 e quelli a partire da gennaio 2017 fanno riferimento a due censimenti diversi: il primo basato sui redditi percepiti nel 2012 e il secondo basato invece sull’Isee presentato nel 2015 e, pertanto, è fisiologico che i dati non possano corrispondere”.

“Tra un censimento e l’altro – ha quindi spiegato l’assessore – sono sicuramente intervenute modifiche rispetto alle singole situazioni familiari (aumento o diminuzione numero componenti e/o specifiche variazioni reddituali-patrimoniali), così come sempre verificatosi tra un censimento e il successivo”.

“A fronte di una manifesta impossibilità di paragonare i dati precedenti con gli attuali – ha indicato Vito – si può prendere a riferimento il fatto che è aumentato il numero di locatari ricompresi nella fascia A, al cui interno gli affitti vanno da un minimo di 12,07 euro a un massimo di 130. Oppure il fatto che ora non esiste più un canone minimo e infatti in ogni Ater ci sono inquilini che pagano meno del vecchio canone minimo”.

“Per quanto riguarda il correttivo tecnico introdotto – così l’assessore – ed a seguito di quanto emerso dai primi due mesi di applicazione dei nuovi canoni, si è rilevato che i nuclei composti da una sola persona erano quelli che potevano subire una penalizzazione derivante del nuovo sistema di calcolo con l’Isee che tende a favorire i nuclei con più persone”.

“Il correttivo tecnico introdotto – ha concluso Vito – va a calmierare i tetti massimi dei canoni di locazione di tutti i nuclei unipersonali di fascia A e delle sub-fasce dalla B1 alla B10 (che corrisponde ad un Isee pari a 20.000 euro, cioè al limite massimo con cui è possibile fare domanda per un alloggio di edilizia sovvenzionata), permetterà di rimodulare in misura importante (abbattimento fino al 25%) i canoni di locazione dell’80% dei nuclei unipersonali”. ARC/COM/fc

 


 

Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia