Pordenone, 16 marzo – Trentadue luoghi aperti in undici località del Friuli Venezia Giulia che potranno essere visitati con l’ausilio di oltre cinquecento ciceroni e volontari. Sono questi i numeri della venticinquesima edizione delle Giornate FAI di Primavera organizzate dal Fondo Ambiente Italiano (FAI), in programma nella nostra regione sabato 25 e domenica 26 marzo.
I dettagli dell’iniziativa sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Pordenone nella sede della Regione, alla presenza del vicepresidente Sergio Bolzonello, del presidente regionale del FAI Tiziana Sandrinelli, dei delegati provinciali del FAI di Trieste e Pordenone, Mariella Marchi e Marina Fileti, nonché di Marcello del Zotto, sindaco di Sesto al Reghena, Comune pordenonese sul quale si concentrerà l’attenzione del FAI nella Destra Tagliamento.
Come ricordato da Bolzonello, gli appuntamenti del FAI sono diventati “un elemento di grandissima importanza a livello nazionale per consentire alla popolazione di conoscere e apprezzare quei beni comuni che spesso sfuggono all’attenzione del grande pubblico, ma avvolti da un grande fascino”. Bolzonello ha poi voluto ringraziare tutti i volontari che annualmente si mettono a disposizione del FAI “perché con la loro opera contribuiscono a promuovere il Paese e le regioni, facendo conoscere, con grande passione e con il cuore, luoghi di straordinaria bellezza. La qualità della proposta delle Giornate FAI di Primavera e la modalità con cui vengono organizzate rappresenta una grandissima opportunità per la promozione del territorio”.
A spiegare qual è l’obiettivo delle Giornate FAI di Primavera è stata la presidente Sandrinelli. Nel suo intervento ha messo in evidenza come l’iniziativa fosse nata venticinque anni fa per raccogliere fondi destinati alla salvaguardia dei beni del FAI. “Ma è sorta anche – ha aggiunto – per educare noi stessi e i cittadini a guardare in modo diverso e con occhi più attenti l’Italia e il suo straordinario patrimonio culturale”. La presidente del FAI FVG ha inoltre ricordato come questo processo di educazione culturale non faccia solo accrescere la preparazione individuale sulla conoscenza dei beni del proprio territorio “ma aiuta anche a essere più consapevoli di ciò che abbiamo e quindi ci favorisce nel raccontare meglio la nostra realtà tanto agli italiani quanto gli stranieri”.
In Friuli Venezia Giulia anche quest’anno il catalogo delle aperture è molto vario e ricco di proposte con trentadue visite straordinarie a contributo libero in undici località : Bicinicco (UD), Gemona del Friuli (UD), Gorizia, Moimacco (UD), Mossa (GO), Palmanova (UD), San Daniele del Friuli (UD), Sesto al Reghena (PN), Tolmezzo (UD), Trieste, Udine.
Si tratta di luoghi che rappresentano vari aspetti della regione, dall’arte all’industria, dalla vita sociale al paesaggio, resi fruibili ai visitatori grazie all’impegno e alla disponibilità dei volontari delle Delegazioni, dei Gruppi FAI e di FAI Giovani nonché degli apprendisti ciceroni. Questi ultimi sono studenti appositamente formati dal FAI, dai loro professori e da esperti storici durante l’anno scolastico e che, grazie alla loro preparazione, faranno da guida ai partecipanti.
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Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia