Rendere rapidamente con una legge pieno ed effettivo il principio della autodeterminazione nei trattamenti sanitari sancito dall’articolo 32 della Costituzione Italiana.
Lo chiede la mozione sul ‘Biotestamento’ di Mdp e del consigliere Marco Chincarini di Per me Modena, emendato su proposta del Pd e approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 16 marzo con il voto a favore di Mdp, Per me Modena, Pd e M5s, e contrario di FI. Il documento, illustrato dal capogruppo di Mdp Paolo Trande, incoraggia il Parlamento italiano a legiferare celermente sul ‘Biotestamento’ “conservando i principi base del testo di legge (detto ‘DDL Lenzi’), in particolare laddove si stabilisce che la nutrizione e idratazione artificiale sono trattamenti sanitari, spesso invasivi, che richiedono, come tutti i trattamenti sanitari, il consenso del paziente che può essere espresso, con pari forza e cogenza, in forma preventiva (testamento biologico con fiduciario) o attualeâ€. L’ordine del giorno invita quindi il sindaco di Modena “ad adoperarsi, meglio se inviando una missiva di accompagnamento a questa mozione, in ogni modo con i parlamentari modenesi, con i Presidenti della Camere e con il Governo perché tutti concorrano a confezionare e facilitare la approvazione della legge sul ‘Biotestamento’ in esame, che i nostri pazienti, le nostre cittadini e cittadini aspettano da tanti, troppi anniâ€. L’emendamento alla mozione, presentato da Simona Arletti del Pd, ricorda poi l’impegno già manifestato sull’argomento dal Comune di Modena, che “in data 8 marzo 2010, tra i primi in Italia, ha deliberato l’istituzione del Registro comunale di Dichiarazioni anticipate di volontà dopo un percorso di confronto con il ‘Comitato Art.32’, che raccolse le firme per proporre la delibera di iniziativa popolare oggetto di approfondito confronto tecnico-politico con l’audizione di esperti in materiaâ€.
Insieme all’odg di Mdp e Per me Modena è stato trattato anche l’ordine del giorno di Adolfo Morandi (FI) “No all’eutanasia passivaâ€, respinto dall’Aula con il voto contrario di tutti i presenti eccetto FI. La mozione di FI chiedeva al Comune di farsi parte attiva a livello nazionale esprimendo la contrarietà al “testo sulle DAT (Disposizioni anticipate di trattamento) che introduce l’eutanasia, mette in discussione il diritto alla vita delle persone malate; violenta la coscienza del medico; trasforma in atti potenzialmente illeciti gli atti di sostegno vitale dovuti a tutti: il dar da mangiare e da bere. Infine, infrange il principio su cui si regge il convivere civile e pacifico di tutti i popoli: “Non uccidere”.