(Acs) Perugia, 5 aprile 2017 – “La Corte dei Conti dell’Unione Europea attesta il fallimento del programma Garanzia Giovani in Italia. La maggioranza e la Giunta insisteranno così o piuttosto inizieranno a discutere nel merito le nostre proposte per l’occupazione in Umbria?â€. È quanto si chiede il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Maria Grazia Carbonari.
Per Carbonari “le perplessità che abbiamo tante volte espresso in merito al Piano lavoro della Giunta si stanno purtroppo materializzando sempre con maggiore drammaticità . La nostra Regione si pone come maglia nera d’Italia in termini di precarietà e utilizzo dei famigerati vouchers. Fino ad ora, la Giunta Marini ha ricalcato le politiche renziane del Jobs Act, con annunci, finti incentivi, sigle incomprensibili, inglesismi, eliminando tanti diritti e la dignità del lavoro. Ieri, la risposta dell’assessore Fabio Paparelli all’interrogazione del consigliere Andrea Smacchi, è stata l’occasione per ricevere un quadro aggiornato sulle cosiddette misure a sostegno dell’occupazione in Umbria. Sono stati spesi 70 milioni di euro, di cui 24 per il programma Garanzia giovani. E nell’ambito di questo programma su 20.336 richieste (al netto dei cancellati) solo 1.152 ragazzi hanno ricevuto contratti a tempo indeterminato e 4.600 a tempo determinato: una percentuale pari ad appena il 28 per centoâ€.Â
“Pochi giorni fa – continua Carbonari – la stessa Corte dei Conti dell’Unione europea, nella ‘Relazione sull’impatto delle politiche europee sulla disoccupazione giovanile’ ha attestato il fallimento del progetto Garanzia giovani, scrivendo chiaramente che esso ‘ha compiuto progressi limitati e conseguito risultati che non rispecchiano le aspettative iniziali’. Dalla relazione emerge un quadro ancora più fosco per l’Italia, che ha ottenuto i risultati peggiori tra i Paesi analizzati: in media, solo il 31 per cento dei ragazzi ha trovato un vero posto di lavoro (esclusi i tirocini), rispetto al 90 per cento della Francia e il 64 dell’Irlanda. Inoltre viene confermato il record negativo del ritardo della ‘riscossione dei pagamenti’, in media di 64 giorniâ€.Â
“Non vogliamo dare alla Giunta colpe che non ha – spiega Carbonari -, né vogliamo fare sterile polemica. Fin dall’inizio del nostro mandato abbiamo avanzato numerose proposte concrete per favorire l’economia umbra e creare vera occupazione. Idee come il reddito di cittadinanza e come gli emendamenti al bilancio a favore delle piccole e medie imprese umbre, che sono state tutte bocciate dalla maggioranza. Noi non ci diamo per vinti e a breve presenteremo un emendamento alla legge regionale ’30/2013′ sul ‘Sistema regionale di istruzione e formazione professionale’, che prevede l’obbligo di valutare gli enti di formazione in base alle reali opportunità di lavoro che riescono a far ottenere agli allievi, non solo in termini percentuali di quanti di loro lavorano entro un anno dalla fine dei corsi, ma valutando anche la qualità dei contratti di lavoro offerti e le retribuzioni percepite. Verranno premiate le agenzie di formazione e le imprese che valorizzano veramente gli allievi, a scapito di quelle che puntano solo ad incassare contributi e sfruttarli, per poi abbandonarli al loro destino. Solo tornando alla vera meritocrazia, alla valorizzazione delle persone e alla dignità al lavoro e delle retribuzioni – conclude – il fosco quadro economico, sociale e occupazionale potrà veramente migliorare in Umbriaâ€. RED/dmb
Fonte: Regione Umbria