Weekend lungo per il primo maggio a Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino, dove sabato 29, domenica 30 aprile e lunedì 1 maggio saranno aperti gratuitamente i Musei Civici dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, mentre la Gipsoteca “Giuseppe Graziosi†sarà visitabile a ingresso libero dalle 16 alle 19 grazie alla collaborazione degli Amici dei musei e dei monumenti modenesi. Il percorso espositivo si snoda attraverso una cospicua raccolta di opere plastiche, pittoriche e grafiche dell’artista donata al Comune di Modena a inizio anni Ottanta dai figli Paolo Graziosi e Rosetta Graziosi Vespignani.
E proprio a un importante episodio della biografia artistica del Graziosi è dedicato un appuntamento aperto a tutti in programma domenica 30 aprile alle 16.30. Lo storico Giorgio Pancaldi, infatti, dedicherà un approfondimento al modello per il Monumento equestre a Benito Mussolini eseguito per lo stadio Littoriale di Bologna da Giuseppe Graziosi nel 1929, poi distrutto a partire dal 1943.
Un colossale monumento equestre per l’esaltazione del fondatore del fascismo, alto cinque metri e lungo quasi sei, posto davanti all’arco della “Torre di Maratona†allo stadio “Littoriale†di Bologna, per enfatizzarlo scenicamente e renderne immortale il messaggio ideologico. Graziosi in maniera potente tradusse quell’ “immagine di volontà †che il volto di Benito Mussolini, ritratto dal vivo, gli trasmetteva. Col bronzo ricavato da cannoni sottratti agli austriaci nel 1848, la statua venne fusa in Toscana e trasportata faticosamente a Bologna. Alla presenza dell’autore, fu quindi trascinata su un piano inclinato posto sulle gradinate dello stadio e collocata, con carrucole e argani, su un piedistallo a un’altezza di oltre dieci metri rispetto alla base della torre.
Con la destituzione di Mussolini, il 25 luglio 1943, la popolazione ne iniziò il saccheggio: prima la rimozione del busto, poi la testa del dittatore trascinata per le vie di Bologna. Dell’opera rimase il “cavallo in corsa, con le gambe del cavaliere attaccate ai fianchi… uno spettacolo grottesco e macabro†a cui si pose fine nel 1947 quando, una volta fuso, lo scultore Luciano Minguzzi ne ricavò il “Monumento al Partigiano e alla Partigianaâ€, oggi a Porta Lame.
Sempre ai Musei Civici, fino al 21 maggio sarà possibile ammirare una selezione di chitarre antiche della collezione del liutaio e restauratore modenese Lorenzo Frignani. Gli strumenti di fabbricazione italiana esposti, in molti casi pezzi unici, testimoniano l’evoluzione tecnica della chitarra dall’epoca barocca ai giorni nostri e sono impreziositi da elementi decorativi.
Continua invece fino al 4 giugno la mostra “Corrispondenze. Gli studenti di Fondazione Fotografia incontrano i Musei Civici.” In esposizione gli scatti ispirati alle raccolte museali realizzati sotto la guida del fotografo Mario Cresci.
Informazioni on line (www.museicivici.modena.it).