(Acs) Perugia, 3 maggio 2017 – “Lo ripetiamo: siamo dinanzi alla fine di una classe dirigente e di un modo sbarazzino di trattare la cosa pubblica. A Terni, in Regione Umbria, nello Stato, non pochi hanno finora potuto illimitatamente fare disfare delle risorse collettive, senza render conto ad alcuno. Ora bastaâ€. Lo dichiara, facendo riferimento agli sviluppi dell’Operazione “Spadaâ€, il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea legislativa dell’Umbria, Andrea Liberati.
L’esponente dell’opposizione consiliare ricorda “di aver denunciato da tempo e puntualmente la straordinaria valenza che riveste in Umbria il business delle coop, a cui Comune di Terni e Regione hanno lucrosamente appaltato, o lasciato appaltare, tutto l’appaltabile, dal verde pubblico al sociale, dalla cultura alla Cascata delle Marmore, dai canili alla sanità , dalle mense all’immigrazione all’ambiente, talvolta con infinite e illegali proroghe, senza andare per il sottile, senza respingere l’inopportuno conflitto di interessi di chi sa di essere finanziato da alcune coop. Lo abbiamo detto in tempi non sospettiâ€.
“Al di là del caso odierno, troppe di queste ‘imprese’ pagano poco i lavoratori, spesso sotto i livelli minimi contrattuali. Talora  – rileva Liberati – assumono altrui dipendenti per ridurre ulteriormente loro diritti e tutele, mentre si ingrassano presidenti e consigli di amministrazione, si eleggono consiglieri e parlamentari, coartando il libero voto di maestranze, di giovani diplomati, di laureati, ignobilmente ridotti a servitù del ras di turno, alimentando di volta in volta correnti politico-partitiche nell’esclusivo scopo di proseguire disinvoltamente con tale andazzo, dissanguando gli enti pubblici, colpendo la libera impresa, affossando la possibilità per giovani e meno giovani di metter su famigliaâ€.
Andrea Liberati conclude evidenziando che “l’imminente ripristino dello Stato di diritto a opera della Magistratura non esula il PD da oggettive responsabilità politiche, dopo decenni di impunità , favorita anche da estese triangolazioni con l’opposizione tanto in Comune quanto in Regione Umbria. Ed è proprio alla Regione che ora occorre volgere lo sguardo: noi abbiamo parlato chiaramente, mettendo in evidenza alcuni opachi scenari e clamorosi conflitti di interesse. E’ proprio in Regione che va aperto il nuovo fronte, ma gli organi di controllo potrebbero non averne il tempo: già , simul stabunt, simul cadentâ€. RED/mp
Fonte: Regione Umbria