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Firenze Mille giorni di mandato, Silvia Noferi (Capogruppo M5S): “Il punto dopo tre anni di governo della città”

“Firenze oggi rispetto a tre anni fa sta peggio e non solo per i cantieri della tramvia che hanno “sbranato” la città senza la minima attenzione alla tutela del contesto architettonico.

Sicuramente – spiega la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – la situazione è peggiorata a causa di una mobilità che si è trasformata in immobilità e anche i provvedimenti presi, come l’ultimo della ztl ad oltranza, sembrano tentativi più soluzioni.

Per quanto riguarda il turismo, croce e delizia di questa città, il risultato è sotto gli occhi di tutti: sembra di essere invasi da uno sciame di cavallette “selfieggianti” e il relativo assessore sembra brancolare nel buio.

Per quanto riguarda il degrado la situazione è anche peggiore: borseggiatori, truffatori, questuanti e venditori abusivi sono presenza costante nel centro storico; persone che dormono sotto i ponti, sotto i portici, che si lavano nelle fontane.

Non è solo per la mancanza di bagni pubblici, che se non ci sono, è per una ferma volontà politica dell’Amministrazione Comunale: la stessa ragione per cui non si vogliono le fontane nelle piazze.

È inutile fare i blitz per sequestrare le merci contraffatte o portare via i materassi da sotto i ponti o liberare le case occupate; la miseria non si può nascondere sotto il tappeto come la polvere, il giorno dopo è tutto come prima, perché le persone non spariscono, rimangono con le loro esigenze, abitudini e necessità.

Ci meraviglia che nessuno, a nessun livello, in nessuna legislatura negli ultimi decenni, abbia anche solo minimamente provato a risolvere i problemi dei cittadini in difficoltà anziché solamente spostarli un po’ più in là.

I problemi economici non sono solo prerogativa di cittadini stranieri, anche molti fiorentini si trovano in condizioni difficili e c’è da chiedersi come sia possibile che una città come Firenze non abbia pensato ad istituire una forma di protezione per chi ha bisogno, come il reddito di cittadinanza. A chi giova che i poveri rimangano poveri, che il lavoro sia scarso e mal pagato? La “classe dirigente” di Sinistra dovrebbe saper come fare a risolvere questo enigma.

Vogliamo parlare di lungarno Torrigiani, crollato, ricostruito solo per tagliare un nastro e poi rimontato? Quanto sarà costata la passerella con taglio di nastro del presidente Mattarella?

Se è come tutto il resto anche il progetto del nuovo stadio rimarrà un rendering o un modellino con cui far giocare i bambini. Non solo non ci sono i finanziatori, ma dagli accessi atti e dalle interrogazioni scritte, i tecnici e l’assessore hanno risposto che non è stato valutato il rischio di disastro aereo e l’impatto sulle zone Buffer previste da Unesco.

Rimane sempre da capire cosa ne sarebbe del vecchio stadio e dove troverebbero i soldi per la sua manutenzione ma questo forse lo sapremo al prossimo programma di mandato.

Per non parlare del nuovo aeroporto che un paio di anni fa fu presentato come “già autorizzato” sotto un tendone in piazza della Repubblica dal Sindaco Nardella e Vito Riggio di ENAC. Oggi quella presentazione ci pare una specie di rito scaramantico, visto che sono passati 6 mesi dalla consegna al ministro dell’autorizzazione VIA ma non se ne sa più nulla. Noi del Movimento 5 Stelle abbiamo sempre denunciato le grandi criticità del progetto insieme ai tecnici.

Ma c’è un elemento positivo di questi 1000 giorni di mandato: le dimissioni del Sovrintendente Bianchi dalla direzione del Teatro del Maggio Musicale.

Da tutti i banchi dell’opposizione, indistintamente, è sempre stata denunciata la mancanza di trasparenza di quella gestione, che ha volutamente e caparbiamente impedito a tutti di prendere visione dei documenti di programmazione e di spesa, nonostante gli oltre 4 milioni di Euro che il Comune elargisce ogni anno come contributo.

La cosa incredibile e che non perdoniamo, è l’atteggiamento del Sindaco che è il presidente del consiglio di indirizzo del teatro, e non poteva non sapere.

Il Sindaco – prosegue Silvia Noferi – non poteva non conoscere il piano di risanamento che nessuno di noi (rappresentanti dei cittadini che pagano quei 4 milioni di contributi) ha mai visto;

non poteva non sapere che il piano di risanamento prevedeva il licenziamento del Corpo di Ballo;

non poteva non sapere che non stavano versando allo Stato le ritenute IRPEF per i dipendenti, quelle trattenute dalle buste paga, per 5 milioni di euro solo nel 2016;

non poteva non sapere che non stavano versando i contributi INPS

non poteva non sapere che la situazione debitoria complessiva era di 62 milioni di Euro;

Soprattutto, è questa la cosa più grave, il Sindaco Nardella non poteva non sapere che la situazione debitoria era almeno 20 milioni di Euro di più di quanto sarebbe dovuta essere rispetto al piano di risanamento!

Gli stessi revisori dei conti evidenziano senza giri di parole che: “Questo dato da solo rende oggettivamente problematico il raggiungimento dell’equilibrio strutturale di bilancio nei tempi previsti”. In parole povere questa frase vuol dire che il Teatro chiuderà, a meno che, il nuovo Sovrintendente non faccia un miracolo.

Le dimissioni del Sovrintendente Bianchi assomigliano alla fuga di un comandante dalla nave che affonda e in Italia non sarebbe il primo caso.

Non ci saranno attenuanti se veramente il teatro dovesse chiudere. Le responsabilità saranno esclusivamente di questa amministrazione che ha mantenuto al suo posto un Sovrintendente totalmente inadeguato e incapace di risolvere i pur gravi problemi della Fondazione.

Non è possibile costruire un teatro bellissimo spendendo 280 milioni di Euro per vendere solo 4 milioni e 930 mila Euro di biglietti in un anno.

Se questa è la “classe dirigente” tanto competente allora sarà bene lasciar fare a qualcuno meno presuntuoso.

L’affossamento di un teatro di tradizioni gloriose come quello del Maggio Musicale Fiorentino è la riprova – conclude la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – di quanto il Partito Democratico sia incapace e immeritevole di gestire una città come Firenze. Adesso non ci rimane che sperare che il nuovo Sovrintendente Chiarot faccia un miracolo”. (s.spa.) 

Fonte: Comune di Firenze