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[REGIONE EMILIA ROMAGNA] Sisma, 5 anni dopo 9 famiglie su 10 rientrate nelle loro case, nessuno più nei prefabbricati. Ripristinate 417…


Concluse le pratiche per la concessione dei contributi alle imprese. L’economia ripartita a ritmi superiori

In sintesi

Il 20 e il 29 maggio 2012 due scosse investirono le province di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, colpendo 58 comuni, causando 28 morti e 300 feriti, con 45mila sfollati e 13 miliardi di danni. Oggi, cinque anni dopo, oltre 14.700 famiglie sono rientrate nelle loro case e tutti i Map, i moduli abitativi provvisori, sono stati chiusi.
Per la ricostruzione privata – case, uffici, negozi, imprese -  sono stati concessi complessivamente contributi per 3,9 miliardi di euro, di cui 1,1 negli ultimi dodici mesi. Economia ripartita a ritmi superiori.
Il presidente Bonaccini: “Iniziamo a intravedere il traguardo finale”. 
L’assessore
Costi: “Impegno e attenzione costanti su lavoro e sviluppo economico”

18.05.2017

Ricostruzione Emilia, a cinque anni dal sisma del maggio 2012. Due le scosse principali, il 20 e il 29, che investirono le province di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, colpendo 54 comuni e i 4 capoluoghi, causando 28 morti e 300 feriti, con 45mila sfollati e 13 miliardi di danni.

Oggi, cinque anni dopo, oltre 14.700 famiglie sono rientrate nelle loro case (600 nell’ultimo anno): nove su dieci delle oltre 16.500 rimaste fuori dalle proprie abitazioni a causa del terremoto, con le restanti in affitto o che risiedono in altri alloggi, ricevendo per questo l’aiuto economico dalla struttura commissariale, e comunque tutte inserite in un percorso di rientro nelle proprie abitazioni. Certo è che nessuno abita più nei prefabbricati: tutti i Map, i moduli abitativi provvisori, sono stati chiusi.

Per la ricostruzione privata – case, uffici, negozi, imprese -  sono stati concessi complessivamente contributi per 3,9 miliardi di euro, di cui 1,1 negli ultimi dodici mesi. Completati i lavori in 5.157 cantieri, con il ripristino di oltre 12.300 abitazioni e 3.500 attività commerciali.

417 le scuole ricostruite o risistemate, 118 quelle costruite nuove, tutte in sicurezza sismica.

Il 60% dei progetti presentati relativi al patrimonio pubblico e ai beni storico-artistici sono cantieri già avviati mentre sempre nell’ultimo anno si è registrata una decisa accelerazione sui centri storici, dove è partita la metà dei cantieri.

Infine, alla ricostruzione hanno lavorato, in 8 casi su 10, aziende emiliano romagnole. E l’economia dell’area del cratere, in cui si produceva il 2% del Pil nazionale, non solo non si mai arrestata ma oggi è tornata a crescere a ritmi superiori rispetto a prima, con l’azzeramento, già dalla fine del 2014, del monte ore di cassa integrazione utilizzato dopo le scosse e un tessuto produttivo più sicuro e ancor più competitivo.

Questo, in sintesi, il resoconto della ricostruzione in Emilia illustrato nella sede della Regione Emilia-Romagna dal presidente della Giunta regionale e Commissario delegato alla ricostruzione, Stefano Bonaccini, e dall’assessore alla Ricostruzione post sisma, Palma Costi. Una ricorrenza, quella dei 5 anni, che il prossimo 29 maggio porterà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prima a Mirandola (Mo) – dove visiterà il polo scolastico e parteciperà al convegno organizzato dalla Regione su “Fare scuola. Ricostruzione, innovazione e comunità”, presente l’assessore Patrizio Bianchi -, poi a Pieve di Cento (Bo), dove inaugurerà la scuola di musica.

Accesso al report A 5 anni sisma

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Pubblicato il
18/05/2017
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ultima modifica
18/05/2017


Fonte: Regione Emilia Romagna