(Acs) Perugia, 18 maggio 2017 – Il capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Cesaroni, Andrea Liberati, annuncia una interrogazione sul Piano di sviluppo rurale, nella quale chiede alla Giunta regionale di spiegare “per quale motivo, in scadenza del precedente mandato e nell’imminenza delle elezioni regionali 2015, abbia anticipato l’apertura del bando per la misura 4.1, quando la presentazione delle domande avrebbe in realtà avuto scadenza il 30 aprile 2016, ben 347 giorni dopo l’emanazione della prima determina dirigenziale, e la graduatoria definitiva è stata pubblicata dopo 638 giorni. Per quale ragione la clausola di salvaguardia sia stata riproposta anche a Psr approvato; perché, dopo aver promesso, con la prima graduatoria, svariati milioni di euro a quattro aziende, si sia poi improvvisamente stabilito il dimezzamento del massimale per tutti gli altri, anziché imporre preventivamente un tetto massimo per ‘consentire l’accesso più ampio possibile alle provvidenze pubbliche’â€.
Nell’atto ispettivo Liberati spiega che “la Giunta, con determina dirigenziale del 19 maggio 2015 ha aperto il bando del Piano di sviluppo rurale sui sostegni agli investimenti per il miglioramento delle prestazioni e della sostenibilità globale delle aziende agricole. La procedura avviene prima della definitiva approvazione del Psr 2014/2020, con la giustificazione di voler agevolare le aziende, giacché, per gli investimenti di cui alla misura in oggetto, la Regione Umbria non apriva bandi dal 2011. La determina deve avere una clausola di salvaguardia, che si rivela fortemente vessatoria nei confronti delle aziende richiedenti, ma argomentata come necessaria per anticipare l’utilizzo dei fondi da parte degli agricoltori umbriâ€.
Andrea Liberati aggiunge che “l’avviso viene emanato prima della definizione delle procedure informatizzate definitive per la presentazione delle domande e prima della definitiva assegnazione delle risorse per le quote di cofinanziamento comunitaria, nazionale e regionale. Seguono successivamente altri atti dirigenziali che modificano gli allegati che prorogano il termine per la presentazione delle domande. Addirittura si dà atto che numerosi problemi e ritardi nella predisposizione del bando e delle procedure informatiche hanno determinato errori nella presentazione delle domande e che, per tale motivo, quelle escluse potevano essere ripresentate, mantenendo l’eleggibilità delle speseâ€.
Il consigliere di opposizione rileva che “l’ultima graduatoria approvata, a quasi due anni dalla chiusura della presentazione delle domande di contribuzione, non può generare liquidità alle aziende che abbiano ultimato i lavori o che intendano chiedere un anticipo, in quanto non è stata ancora rilasciata la procedura informatica. Inoltre la clausola vessatoria è stata sempre riproposta, non tenendo conto della approvazione del Piano di sviluppo rurale e della sua corrente inutilità . La Regione ha infine emanato una ulteriore determina, il 7 aprile scorso, che modifica le scadenze temporali al 31 di agosto di ciascuno degli anni 2017 e 2018 e riduce del 50 percento il limite di contribuzioneâ€. MP/
Fonte: Regione Umbria