Udine, 19 maggio – “Un’iniziativa importante che interpreta in maniera positiva il ruolo dell’università nell’esprimere la propria terza missione, sviluppando rapporti proficui con il territorio”. Così l’assessore regionale alla cultura, Gianni Torrenti, ha definito “Cantiere Friuli. L’Università che ri-costruisce”, il laboratorio progettuale promosso dall’Università degli studi di Udine con l’obiettivo di produrre idee su alcune tematiche di interesse generale.
Il progetto rientra nel Piano strategico di ateneo e attua la cosiddetta “terza missione” dell’università , ovvero l’attività volta a favorire l’applicazione diretta, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico. Torrenti, intervenuto stamattina al primo incontro pubblico nell’auditorium del palazzo di Toppo Wasserman a Udine, ha evidenziato come “l’Università di Udine è tra i primi atenei in Italia a lavorare ad un progetto in questa direzione, che siamo certi sarà utile ad ottenere dati ed elaborare indicazioni preziose per il nostro lavoro e soprattutto per la società “.
“Un’iniziativa – ha proseguito Torrenti – di cui trovo interessanti i due assi di studio dedicati alla demografia e agli open data”.
“Il problema demografico è fondamentale per lo studio della democrazia e per interpretare gli sviluppi possibili di politiche di lungo respiro sul territorio”, ha sottolineato in proposito Torrenti, aggiungendo che “sul fronte degli open data l’università può svolgere il ruolo di facilitatore, che stimoli la Pubblica amministrazione a superare diffidenze e difficoltà tecniche anche nell’applicare la legge regionale adottata nel 2014”.
I temi di Cantiere Friuli, coordinato dal professor Mauro Pascolini, si articolano in sette “officine” (Demografia e territorio; Sistemi digitali di supporto avanzato alle decisioni strategiche per il territorio; Innovazione manifatturiera; nuovi fattori produttivi e imprenditorialità ; Vuoti da riempire: rigenerare e recuperare il capitale territoriale; Persone, comunità e servizi sociosanitari; Autonomia e istituzioni), ognuna delle quali coordinata da un docente universitario.
L’università , come ha spiegato il rettore Alberto Felice De Toni, in apertura dell’incontro, è chiamata a dialogare con istituzioni esterne e cittadini, attraverso i laboratori aperti da ciascuna officina che, con il proprio gruppo di lavoro, avrà a disposizione da 10 a 18 mesi per giungere alla definizione di buone pratiche, che potranno essere estese in futuro anche ad altre tematiche.
All’incontro odierno erano presenti, fra gli altri, i consiglieri regionali Alessandro Colautti, Riccardo Riccardi e Claudio Violino. ARC/SiSa/ppd
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia