Nuovo brillante risultato per la sanità piemontese: Periplo, l’associazione che riunisce i più importanti oncologi italiani, ha rilevato come il Piemonte sia ai primi posti per tasso di sopravvivenza dei pazienti a cinque anni, con il 53% fra gli uomini e il 63% fra le donne. Migliorano quindi l’accesso alle cure, aumentano le possibilità di sopravvivenza dei malati ed il Piemonte si conferma come riferimento in Italia per la cura dei tumori.
Numeri che hanno riscontrato il commento soddisfatto dell’assessore regionale alla Sanità , che si complimenta con il direttore della Rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, Oscar Bertetto, premiato durante la XII Giornata nazionale del malato oncologico dalla Favo, la Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia.
La Rete, che la Regione in questi anni si è impegnata a rafforzare con la creazione dei centri di riferimento, è stata individuata come modello nazionale per l’accoglienza e la presa in carico dei malati, circa 10.000 ogni anno. Sono, in particolare, i progressi fatti registrare nell’ultimo biennio a costituire un importante elemento di novità : la decisione dell’Assessorato regionale alla Sanità di inserire l’appropriatezza dei percorsi di cura fra i nuovi obiettivi dei direttori generali delle aziende sanitarie, contestualmente all’istituzione dei centri di riferimento per le singole patologie tumorali, ha visto nell’ultimo anno aumentare del 30% la quota dei pazienti che si rivolgono in modo corretto ai Centri accoglienza e servizi (Cas) della rete oncologica. Un dato che si aggiunge a un altro fattore positivo: dal 2011 ad oggi la sopravvivenza dei malati oncologici a cinque anni in Piemonte è salita del 6%. In pratica, ci si cura meglio e si vive di più.
I Cas sono le strutture presenti in ogni ospedale con il compito di accogliere e prendere in carico il malato. In seguito ad una delibera approvata dalla Giunta regionale nel novembre 2015, indirizzano i pazienti solo presso i centri di riferimento, pur rimanendo garantita la libertà di scelta. In questo modo il malato viene accompagnato nel percorso di cura verso la struttura ospedaliera appropriata per la sua patologia, garantendo così una risposta terapeutica corretta ed efficace.
Fonte: Regione Piemonte
Fonte: ANSA