Taglio del nastro per il nuovo Stadio Filadelfia, nella mattinata di giovedì 25 maggio, nel “tempio†dei tifosi granata, teatro dei successi del Grande Torino. È stato tagliato insieme dai rappresentanti delle istituzioni: i presidenti della Giunta e del Consiglio regionale, con l’assessore regionale allo Sport ed il sindaco di Torino. Il nastro era rigorosamente granata. Dietro le autorità , migliaia di tifosi, che sono entrati nel nuovo impianto, con tanto di bandiere e striscioni, in una clima di grande entusiasmo, con lo slogan “Il 25 maggio torniamo a casa!â€, pubblicato in evidenza anche sul sito della Fondazione Stadio Filadelfia. Pareva di rivivere il celebre “quarto d’ora granata” del Grande Torino.
Mercoledì 24 maggio era andata in scena un’anteprima, con le scoperture dei pennoni della memoria e della targa in memoria del compianto cappellano del Torino, di don Aldo Rabino, gli interventi sul campo delle vecchie glorie granata ed i “racconti di Toroâ€. Alla cerimonia di inaugurazione, iniziata con la benedizione di don Riccardo Robella, ha presenziato anche la squadra del Torino al completo, guidata dall’allenatore SiniÅ¡a Mihajlovic ed applaudita calorosamente dai tifosi.
Presente al taglio del nastro anche il presidente del Torino, Urbano Cairo, con i vertici della Fondazione Filadelfia, proprietario del nuovo impianto che nei prossimi giorni lo affitterà al club. Calciatori ed autorità hanno poi effettuato un tour per ammirare il nuovo impianto costruito sulle ceneri del vecchio Filadelfia. La giornata di giovedì 25 prevede un concerto riservato ai tifosi del Torino e a tutti gli appassionati di sport. In programma, nel fine settimana, un torneo di squadre giovanili.
Il presidente Cairo ha sottolineato che «la rinascita del Fila è una grande vittoria per tutto il popolo granata e per il calcio italiano» e ricordato i numerosi primati del Grande Torino: «Penso alle cento partite utili consecutive, di cui 89 vittorie, alla tripletta di capitan Mazzola al Vicenza in tre minuti, al 10-0 all’Alessandria e al 14-0 alla Reggiana ed al mitico trombettiere che suonava al carica e non ce n’era per nessuno. Essere stati in grado di far rinascere il Fila, dopo anni di abbandono e tanti progetti naufragati, è davvero una cosa bella e importante. Il merito va a tutti, dai tifosi alla Fondazione, passando ovviamente per il Comune e la Regione. Si tratta di un luogo importante non solo per i tifosi del Toro, ma di un monumento nazionale».
Fonte: Regione Piemonte
Fonte: ANSA