“Va fatta chiarezza perché siano tutelate le Dop e Igp di Modena e di Reggio e rispettati i severi requisiti di produzione”
La Regione non sta a guardare. Da ieri è sul tavolo del ministro Martina la lettera in cui si chiede al ministero per le Politiche agricole una sospensione di qualunque decisione rispetto alla domanda della Provincia autonoma di Trento di inserire un proprio aceto balsamico tra le Indicazioni geografiche e soprattutto una tutela degli Aceti balsamico tradizionale di Modena e di Reggio Dop e Balsamico di Modena Igp, prodotti enogastronomici da sempre legati a questi territori.
“Va fatta chiarezza sul corretto uso dei termini relativi alle indicazioni d’origine- afferma la Regione- Ci sono precise norme di legge che indicano le caratteristiche che deve avere un prodotto per rientrare nella denominazione di Aceto Balsamico o Balsamico tradizionale, e i metodi di produzione del Trentino, secondo lo stesso Consorzio di Modena, non rispetterebbero i requisiti richiestiâ€.
“Richiamando la legge 238/2016 che stabilisce regole sulla denominazione “acetoâ€, appare evidente- prosegue la Regione- che la documentazione presentata dal Trentino non sembrerebbe assicurare che le metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura siano praticate sul territorio regionale in maniera omogenea e secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, comunque per un periodo non inferiore ai venticinque anni. Riteniamo quindi che non sia opportuno consentire a tale denominazione l’inserimento nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionaliâ€.
Sulla vicenda, la Regione ha attivato in questi giorni contatti con i Consorzi di tutela degli aceti balsamici Dop e Igp  anche per una valutazione della situazione giuridica, in attesa delle sentenze relative ai procedimenti giudiziari che il Consorzio di Modena ha promosso per la tutela del nome del balsamico, compreso quello presso la Corte di Giustizia europea.
“Tali vertenze- si legge nella lettera inviata al ministero- incidono anche sulla protezione e tutela delle denominazioni di origine protette degli aceti. La proposta avanzata dal Trentino è stata verificata dal Ministero al fine di evitare conflitti e rischi di ricorsi da parte di operatori danneggiati da tale riconoscimento. Ci risulta che la valutazione sia stata di consigliare alla Provincia Autonoma di Trento di rinunciare all’inserimento della denominazione aceto balsamico trentinoâ€.
Fonte: Regione Emilia Romagna