Porcari (LUCCA) –
LUCCA.. C’è un’aria di casa che colpisce chi si ferma a guardare dentro la vetrina del panificio Chifenti in via San Paolino. Sarà per il profumo che arriva dalla merce sugli scaffali. O forse dipende, più che dall’olfatto, dal senso della vista, che enfatizza la luce calda che proviene dall’interno, che ricorda quello delle nostre cucine. E che fa pregustare sapori raffinati anticipati dalle torte e dai pani esposti in vetrina.
Perché c’è questa differenza, rispetto ad altri esercizi simili del centro storico: si può dire che il panificio Chifenti si “mette in mostraâ€, ai tanti lucchesi (ma anche turisti) che transitano da via San Paolino, diretti verso piazza San Michele o verso l’uscita di porta Sant’Anna. Trasformare la panificazione in commercio – e commercio di successo, per giunta – è la ricetta di questo forno entrato nelle case di generazioni di lucchesi. E che ormai da diversi anni fa parte della “galassia†della famiglia Toschi-Fornari. Un piccolo impero della panificazione, che affonda le sue radici pochi anni dopo l’unità d’Italia quando, nel 1868, i primi Toschi aprirono il loro laboratorio artigianale a Porcari.
Il lavoro, con il passare degli anni e delle generazioni, è cresciuto. E così anche i punti vendita: oltre al Chifenti, altri quattro sparsi fra Lucca e la Piana. Un’impronta manageriale che però non ha fatto perdere l’anima al “vecchio†forno. E sta lì, a dimostrarlo, l’insegna con i caratteri assai
demodé, senza fronzoli, e con la scritta “panificio†che segue la volta dell’entrata. Oggi le scritte avrebbero bisogno probabilmente di un po’ di restauro. Ma certo non è questo, non può essere questo, a rendere meno magico il transito da questo scorcio di via San Paolino.
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Fonte: Il Tirreno