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Firenze Moschea, Amato (AL): “Manca la volontà politica per trovare la soluzione ed è riduttivo parlarne in termini urbanistici”

“Parlare di Moschea solo in termini urbanistici è estremamente riduttivo, come se la questione del diritto legittimo di vedersi garantito un luogo di culto si possa minimizzare a mera particella catastale.

Questo è estremamente indicativo dell’approccio di quest’amministrazione alla tematica della Moschea per Firenze.

Non credo che il Partito Democratico sia interessato a vederla realizzare concretamente la moschea fiorentina.

Abbiamo visto paradossalmente fare una proposta al Sindaco Nardella sull’uso della Caserma Gonzaga, per un uso temporaneo della stessa nel periodo del Ramadan, che sarebbe costata alla comunità islamica dai 70/80 mila euro per la messa in sicurezza, spesa che la comunità era comunque disposta ad affrontare, ma purtroppo è stato solo l’ennesimo specchietto per allodole, perché già al momento della presentazione della proposta mancavano i tempi tecnici per attuarla. Inoltre abbiamo assistito all’intervento dall’alto del Segretario del Pd Matteo Renzi che ha indicato questa soluzione come improponibile, facendo accenno a dei vincoli che gravano proprio sulla Caserma Gonzaga, che guarda caso ad oggi non si conoscono e, se siete curiosi come me di saperlo, Consiglieri potete votare il mio odg, con il quale chiedo che vengano resi pubblici, dimenticando che la destinazione d’uso collettiva di un area può prevedere un luogo di culto.

La nostra Costituzione, che fortunatamente non vi è riuscita sfregiare, garantisce a tutti gli individui la piena libertà di avere le proprie opinioni in materia religiosa, di professare una religione e di diffonderla; ed a tutti i fedeli garantisce la piena libertà di culto (art. 19 della Costituzione): questo diritto di libertà religiosa è “diritto soggettivo complesso”.

La libertà religiosa deve essere ritenuta diritto “universale”, un diritto che compete sia ai singoli sia ai gruppi sociali, un diritto indisponibile, inalienabile, inviolabile, intransigibile e personalissimo. Il diritto di libertà religiosa è un diritto pubblico subiettivo, nel senso che può essere azionato nei confronti dello Stato, cioè si potrebbe adire l’autorità giudiziaria ordinaria per far dichiarare l’illegittimità del provvedimento limitativo.

Nella nostra città da molti anni la Comunità Islamica aspetta di avere un luogo di culto adeguato e degno.

Nel 2011-2012 l’Associazione Comunità Islamica di Firenze e Toscana, ai sensi della legge Regionale 69/2007, ha promosso un Percorso Partecipativo sul tema “Una Moschea per Firenze”; quello stesso processo che ho proposto come Presidente nella Commissione Affari Istituzionali e che mi è costato la sfiducia, ma, sia ben chiaro, lo rifarei perché faccio politica per garantire i diritti non per promuovere slogan.

Da Percorso Partecipativo i partecipanti hanno definito la realizzazione della Moschea a Firenze come un’opportunità per la città, che coadiuva la legittimità di un luogo di culto degno per la Comunità Islamica, un luogo d’incontro tra culture per tutta la città e un luogo di interesse architettonico.

I fedeli Mussulmani sono circa 30 mila persone nella provincia di Firenze e il periodo del Ramadan è il mese nel quale si pratica il digiuno e ha una durata di 29 o 30 giorni. Costituisce un periodo eccezionale dell’anno per i fedeli musulmani, che soprattutto nella preghiera del Venerdì si ritrovano in piazza dei Ciompi, in un luogo troppo piccolo, per ospitarli tutti. L’anno scorso sono intervenuta per chiedere un approccio diverso all’amministrazione che mandava pattuglie di due sole unità per volta a gestire una folla di fedeli, in un luogo non adatto purtroppo per ospitarli.

Gli strumenti ci sono. Abbiamo ad esempio l’unico articolo decente dello Sblocca Italia l’Art. 26, in vigore dal novembre 2014, definito come uno strumento flessibile ed innovativo che rappresenta una nuova forma di Federalismo demaniale. Apre la strada a nuove procedure di valorizzazione degli immobili di proprietà dello Stato, tra cui beni in uso alle Pubbliche Amministrazioni e alla Difesa, non più utili a fini istituzionali, che per una volta sarebbe davvero al servizio si un intera comunità.

Quello che manca è la volontà politica e sono rammaricata che la discussione sulla Moschea veda esclusa proprio la comunità islamica e diventi una mera comunicazione fra forze politiche, e che la richiesta di avere con noi L’imam di Firenze non sia stata accolta.

Voi come partito di maggioranza farete ricadere la colpa di questo su altri, ma in commissione affari Istituzionali voi non si vi siete presentati, per poi montare accuse di strumentalizzazione per giustificare una mancanza di rispetto nei confronti di tutta la comunità Islamica e addirittura avete scritto sull’atto, col quale chiedete sfiducia al mio incarico, che mi avevate chiesto di non farla in vista di un Consiglio sulla Moschea, in cui sarebbe stato ascoltato l’Imam.

Le bugie prima o poi vengono fuori e voi nei confronti della comunità islamica avete perso la faccia”. (s.spa.)

 

Fonte: Comune di Firenze