Press ESC to close

[REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA] Cultura: Torrenti, mecenatismo vincente è quello di "scopo"

Pordenone, 13 giu – “Il mecenatismo, per dare risultati, non
deve essere “cieco”, quanto invece “di scopo” ossia mirato allo
sviluppo di progetti specifici che possano incrementare la
qualità del nostro patrimonio culturale”.

Lo ha affermato l’assessore regionale Gianni Torrenti,
intervenendo oggi a Pordenone alla tavola rotonda del convegno
dal titolo “Il mecenatismo e la filantropia a favore degli enti
culturali, socio-assistenziali e di ricerca” organizzato da
Studio Ciganotto Cinelli Salvato Mangione in collaborazione con
ACBGroup e Teatro Comunale Giuseppe Verdi. Alla tavola rotonda
hanno partecipato tra l’altro anche Carolina Botti, referente del
Ministero per i Beni culturali, la quale ha ricordato come in
Italia attraverso l’Art bonus, siano state investite risorse pari
a 175 milioni di euro, di cui il 4 per cento da parte di privati
cittadini, 46 per cento da imprese e il 50 per cento da
fondazioni bancarie.

Partendo da questo strumento nazionale e dai benefici fiscali che
esso propone ai privati intenzionati ad investire nella cultura,
Torrenti ha spiegato dapprima quale deve essere il ruolo
dell’ente pubblico in questo settore e quali invece le
prerogative di filantropi e mecenati. “La specialità della nostra
Regione – ha spiegato l’assessore regionale – ci ha consentito di
intervenire in modo diretto in ambito culturale per garantire la
partecipazione al finanziamento pluriennale a enti e associazioni
che propongono progetti di ampio respiro”. In termini di numeri,
Torrenti ha ricordato come il Friuli Venezia Giulia sia la
seconda regione in Italia (dopo la Sicilia) per il valore
assoluto di risorse investire in questo settore “mentre in
termini pro capite – ha aggiunto – investiamo dieci volte di più
della media nazionale”.

Quanto invece al ruolo dei privati nell’ambito della cultura,
Torrenti ha ricordato che “l’attività a favore dei progetti da
loro sostenuti deve consentire una crescita del settore, offrendo
qualcosa in più a quanto già esiste e non, ad esempio, per
sostenere le spese correnti dell’associazione che propone
l’inizitiva. Quando la Regione ha messo in sicurezza, su base
triennale, i grandi progetti, i privati si sono nuovamente
avvicinati alla cultura: ne sono un esempio gli interventi delle
fondazioni bancarie per il restauro delle statue di Villa Manin
oppure quelli compiuti da gruppi industriali regionali per
sostenere le esibizioni di grandi orchestre europee. Operazioni
queste che hanno, da un lato, una grande valenza culturale e
sociale e, dall’altro, un ritorno di immagine per le aziende
stesse fortemente radicate nel territorio”.

Infine Torrenti ha ricordato anche come l’Art bonus consenta alle
imprese di ottenere un beneficio fiscale ma anche di vincolare lo
Stato ad intervenire per il sostegno di importanti progetti. “Non
va dimenticato – ha concluso Torrenti – che questa iniziativa
permette di intervenire su progetti con effetti duraturi nel
tempo, con un vantaggio fiscale dell’azienda pari al 65 per cento
della spesa. Dall’altro si sviluppa una sinergia tra pubblico e
privato con effetti virtuosi per la cultura poiché il pubblico si
vincola a sostenere la parte rimanente dell’intervento”.
ARC/AL/ppd

Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia