“Venerdì scorso il Sindaco ha puntato il dito contro quei cattivi dei “sindacatini che bloccano la città â€, scaricando la responsabilità del caos sugli scioperanti. Ma il Sindaco si è almeno chiesto perché si sciopera? Per quale motivo i lavoratori e le lavoratrici hanno manifestato? Perché hanno rinunciato ad un giorno di paga e hanno dimostrato? Facendo riuscire lo sciopero con la loro presenza, perché nessuno li obbligava. Perché forse il Sindaco non si ricorda nemmeno che lo sciopero è stato indetto per tempo, secondo le regole, come prescritto dalla Legge, a prescindere da quale sindacato lo abbia indetto.
L’assessore Gianassi, rispondendo alla mia domanda di attualità in merito – sottolinea la consigliera di Firenze Riparte a Sinistra-Sinistra Italiana Donella Verdi – dice che la posizione del Sindaco per una regolamentazione dello sciopero è condivisa da altri esponenti politici, come Damiano (ma ricordiamo anche Renzi e Del Rio), e così alimenta soltanto le polemiche innescate da qualche figura sindacale assai discutibile, considerati i suoi trascorsi e il suo stipendio da supermanager, per creare divisione tra le sigle sindacali.
A tutti costoro, nemici dei lavoratori e delle lavoratrici, che non scioperano per divertimento, ricordiamo che lo sciopero è già regolamentato dalle Legge con prescrizioni molto precise, soprattutto per quanto riguarda i servizi essenziali, imponendo sempre a chi lo organizza di dare un congruo preavviso di tempo, delle fasce orarie di garanzia e/o delle quote obbligatorie di servizi garantiti.
A tutti costoro ricordiamo che lo sciopero è un diritto costituzionale, individuale e collettivo, per difendere i propri diritti sul lavoro e sappiamo bene invece quanto siano diminuite le tutele in ambito lavorativo in questi anni.
Il Sindaco, come suo solito, si accoda subito alle dichiarazioni del “suo capoâ€, che definisce questi sindacati “una minoranzaâ€, ma che tanto minoranza evidentemente non sono se riescono ad avere l’adesione di tanti lavoratori, e che critica sul fatto che si sciopera di venerdì, come se il trasporto pubblico non funzionasse anche il sabato e la domenica. Il “suo capo†Renzi, per attaccare lavoratori e sindacati, prende come esempio di gestione la privatizzazione di ATAF, che forse oggi è una Società per azioni che produce utili, ma che ha massacrato il servizio di trasporto pubblico, sia per chi ci lavora dentro, sia per chi lo utilizza per spostarsi.
Ma perché, invece di trovare scuse poco verosimili e di genuflettersi al segretario del suo partito, il Sindaco non cerca seriamente di risolvere i problemi di una città bloccata dagli infiniti cantieri, che non sono solo quelli della tramvia, una città messa in ginocchio, con un colpo fatale, dalla programmazione (casuale?) di eventi importanti tutti concentrati nello stesso periodo. Anzi, nello stesso giorno, perché hanno programmato lo smontaggio degli stand di Pitti proprio nella stessa giornata dello sciopero, con diverse strade chiuse intorno alla Fortezza e con 600 furgoni tutti “impacchettati†sulla Rampa Spadolini.
E’ veramente preoccupante che il Sindaco di questa città , anziché governare, gestire, organizzare, come suo dovere istituzionale, si accodi a questa campagna contro il mondo del lavoro – conclude Donella Verdi – perdendo tempo a trovare scuse e a lodare chi, al governo del Paese, ha sottratto ai lavoratori e lavoratrici tutele e diritti sacrosantiâ€. (s.spa.)Â
Fonte: Comune di Firenze