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PORCARI Crisi Tuodì, lavoratori a rischio  – Cronaca

Porcari (LUCCA) –

LUCCA. Vendite calate a picco, rifornimenti degli scaffali che avvengono con regolarità ormai soltanto per l’acqua e pochi altri prodotti. E la preoccupazione per i lavoratori che non vedono certezze per il loro futuro. Da mesi i supermercati Dico a marchio Tuodì sono in grave difficoltà, con debiti stimati in circa 350 milioni di euro di cui una metà con gli istituti bancari. Una situazione che si sta aggravando negli ultime settimane e per la quale, a livello nazionale, il 12 giugno scorso i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti. In provincia di Lucca sono sei i punti vendita Dico – Tuodì, a Viareggio, Massarosa, Pietrasanta, Porcari, Pian di Coreglia e Pieve Fosciana ai quali si aggiungono quelli in franchising di Altopascio e Lido di Camaiore.

«In ognuno di questi punti vendita ci sono almeno 7-8 lavoratori, quindi la situazione riguarda più di 50 dipendenti – spiega Daniela Ricchetti che sta seguendo la situazione per Filcams Cgil -. Di fatto sono mesi che hanno iniziato a circolare le voci della vendita dei supermercati legati a Dico, ex discount della Coop passato poi al gruppo di Antonino Faranda. L’azienda entro il 30 giugno si era impegnata, dopo un primo incontro con le sigle sindacali del 6 aprile scorso, a presentare un piano industriale che garantisse stabilità occupazionale». Il tempo, però, passa e di fatto nei negozi cessano quasi totalmente gli approvigionamenti. I negozi sono quasi vuoti.

«C’è un dramma nel dramma – prosegue Ricchetti -. Dico aveva esternalizzato i reparti di gastronomia e macelleria, ormai chiusi. Questi lavoratori hanno già ricevuto le lettere di licenziamento, per questo tra i dipendenti diretti sta aumentando la preoccupazione. Gli stipendi al momento sono stati pagati, ma anche per gli impiegati dei punti vendita lucchesi da agosto dell’anno scorso il tfr non viene versato per chi ha scelto fondi di previdenza o assicurativi». Una situazione preoccupante, anche perché con meno prodotti da vendere, e dunque minore scelta per la clientela lucchese, diminuiscono anche gli introiti. «Un circolo vizioso che come sigle sindacali a livello locali stiamo cercando di interrompere – prosegue la sindacalista -. A livello locale io per Filcams Cgil e Giovanni Sgrò per Uiltucs stiamo capendo quali iniziative mettere in campo per i lavoratori. Una situazione preoccupante e per la quale la prossima settimana, il 28 giugno, si terrà un’altra riunione, mentre con molta probabilità il 30 giugno ci sarà un primo sciopero generale». Una situazione nella quale gli stessi sindacati fanno appello ai lavoratori dei discount Dico Tuodì di rivolgersi alle loro sedi. «In particolare dai punti vendita in franchising di Altopascio e Lido di Camaiore nessun lavoratore si

è ancora rivolto ai sindacati – conclude Ricchetti -. Per questo estendiamo anche a loro l’appello a contattarci per capire quali passi fare nei prossimi giorni. La sede di Filcams Cgil è anche a Lucca, in viale Luporini accanto alla motorizzazione. Invitiamo i lavoratori a contattarci».

Fonte: Il Tirreno