“Da ieri pomeriggio Via Martelli è stata invasa dai banchini della ‘festa del cibo in strada’ di Eataly. Si dice che non possano aprire nuove attività commerciali nell’area Unesco ed invece qualcuno può permettersi di ampliare la propria superficie di vendita occupando suolo pubblico. Sorprendente scoprire che negli stand gastronomici non si paga con soldi, ma con gettoni che i clienti possono acquistare precedentemente all’interno del negozio Eataly. Si tratta dell’ennesimo regalo del Comune a Farinetti o una iniziativa commerciale autorizzata eludendo le norme comunali?â€.
“Difficile capire la architettura e la strategia dei ‘gettoni’ se non con la volontà di eludere le norme sui mercati e sulle fiere e utilizzare procedure semplificate. Una festa in strada lunga quattro giorni da mattina a sera con cibi tutt’altro che economici: solo due piatti toscani su un totale di circa dieci piatti, ben lontano anche dal 70% richiesto per le attività commerciali in centro storico prima dell’ultimo regolamentoâ€.
“Se l’azione del Comune è quella che stiamo vedendo con Eataly quello che poteva sembrare una moratoria e uno stop al cibo in strada diventa un aiuto alla rendita di chi l’attività ce l’ha già aperta e adesso ha ancora meno concorrenza. Almeno se la festa fosse stata organizzata da tutti i negozi di Via Martelli avrebbe sicuramente dato meno nell’occhio e attirato meno la nostra attenzione. Firenze riparte a sinistra presenterà a breve una interrogazione su quanto accaduto e per capire con quali modalità ed eventualmente sfruttando quali norme è stato possibile fare tutto ciòâ€. (s.spa.)Â
Fonte: Comune di Firenze