“Abbiamo accolto l’invito dell’assessora Concia di assumere una posizione come Consiglio comunale a favore della legge attualmente bloccata in discussione al Senato, dopo l’approvazione nel 2013 alla Camera dei Deputati, contro l’omofobia e la transfobia e a favore dell’inserimento nella normativa e legislazione nazionale del reato di discriminazione e istigazione all’odio e alla violenza omofobica: peccato che il PD in Commissione Pace si sia espresso contro questa nostra proposta che invitava il sindaco e l’amministrazione comunale ad assumere pubblicamente una posizione in questa direzione, e ha approvato una risoluzione che non coinvolge direttamente il Comune e invece si rivolge direttamente al Parlamentoâ€.
“I motivi di questo atteggiamento della maggioranza che ci lascia quantomeno perplessi vanno ricercati nelle manie di protagonismo del Pd non disponibile a votare un atto presentato da un gruppo di minoranza, peraltro firmato anche dal gruppo di maggioranza di Mdp, e dalla volontà sia di non scomodare il sindaco in una presa di posizione chiara che per non esprimere alcun giudizio su un Parlamento che tiene ferma una legge di civiltà come questa, anche se frutto di una mediazione che ha portato per esempio ad escludere la fattispecie del nuovo reato di discriminazione qualora si tratti di una azione di un gruppo o una associazione. In più a sorpresa abbiamo scoperto che il richiamo al Consiglio fatto dall’assessora Concia non sia stato digerito dalla maggioranza tanto da pretendere che fosse tolto dal testo della maggioranza: i rapporti tra Concia e la sua maggioranza paiono sempre più compromessiâ€.
“Se non siamo sorpresi dell’atteggiamento della Presidente Perini che pensa solo lei di aver la verità in tasca lo siamo sinceramente del voto contrario di altri Consiglieri da sempre sensibili al tema dei diritti civili e che si sarebbero potuti smarcare dall’autorità di chi vorrebbe far bella figura cancellando le iniziative delle opposizioniâ€.
“Siamo noi i primi ad ammettere che non sarà un atto del Comune di Firenze a sbloccare l’iter di legge in Parlamento e diciamo noi stessi che non abbiamo neppure acconsentito che il voto unanime in commissione del documento del Pd, presentato una settimana dopo il nostro come autodifesa, potesse essere votato, permettendo alla maggioranza di avere la coscienza pulita, con una corsia preferenziale in Consiglioâ€. (s.spa.)Â
Fonte: Comune di Firenze