“Il livello di invecchiamento dei treni sarà drasticamente ridotto: l’età media – ha evidenziato Francesco Pigliaru – scende dagli oltre vent’anni a soli cinque, con tutto ciò che ne deriva in termini di modernità , confort, sicurezza. Ma dobbiamo anche aumentare la velocità â€, ha proseguito il Presidente, ricordando che le 2 ore per il percorso Sassari-Cagliari e le 2 ore e un quarto per l’Olbia-Cagliari sono “un obiettivo di legislatura. Per questo, insieme al ministro Delrio, abbiamo disegnato gli investimenti per rendere la rete tecnologicamente adeguata: sono oltre 400 milioni le risorse del Patto che già stanno diventando azioni concrete. E poiché la tecnologia avanza rapidamente, non rendendo più sempre necessarie infrastrutture pesanti – ha sottolineato infine Francesco Pigliaru – sappiamo che per raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti serviranno meno risorse e meno tempo rispetto a quanto si era valutato in passatoâ€.
“È un obiettivo fondamentale del programma di governo e della giunta Pigliaru – ha detto Careddu – per la prima volta la Regione negozia in proprio la gestione del servizio con Trenitalia facendosi carico delle competenze prima in capo allo Stato. I pilastri fondamentali dell’accordo riguardano il miglioramento della qualità , il rinnovo del parco rotabile, l’adeguamento degli impianti di manutenzione e dei servizi tecnologici. Sono quindi previsti un sistema di monitoraggio e obiettivi precisi a tutela del diritto dei sardi alla mobilità â€. Queste le cifre: il corrispettivo annuo riconosciuto a Trenitalia per il 2017 è pari a 43 milioni di euro, dei quali, 40 di risorse statali e 3 milioni di fondi regionali. In totale, per tutti i nove anni, è previsto uno stanziamento di circa 396 milioni di euro e un valore economico complessivo di 513 milioni, compresi i ricavi.
Impegno della Regione. Il contratto è pienamente in linea con il più generale impegno della Giunta Pigliaru verso il riconoscimento del ruolo centrale delle ferrovie nel sistema di trasporto pubblico locale regionale e fa seguito concretamente al programma di interventi firmato con il ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio a novembre scorso, a fronte di un investimento superiore a 400 milioni di euro. L’investimento, che riguarda la dorsale e la rete principale, faciliterà di conseguenza tutti i collegamenti e permetterà maggiore efficienza nel trasporto pubblico locale.
Nuovi treni. L’atto amministrativo è anche frutto di una trattativa durata oltre un anno, regolata da un protocollo d’intesa e per la prima volta condotta dalla Regione, attraverso il supporto di un advisor, che ha potuto esigere regole più certe e favorevoli ai sardi e importanti investimenti per un totale di 123,4 milioni di euro (114 sostenuti da Trenitalia in autofinanziamento e 9,4 dalla Regione). Di questi, 87,7 milioni sono destinati all’acquisto di 18 nuovi treni diesel, 10 del tipo ‘Swing’, che saranno consegnati da dicembre 2018 e nel 2019, e 8 treni, di nuova concezione e di maggiore capacità , che saranno consegnati nel 2020 e nel 2021. Si aggiungono anche due ‘Minuetti’ Alstom che da oggi fanno parte della flotta sarda. Al rinnovo delle macchine esistenti sono quindi destinati 29,7 milioni mentre i restanti sei milioni serviranno all’adeguamento degli impianti di manutenzione di Cagliari e di Sassari e dei sistemi tecnologici ed informatici. La disponibilità di nuovi finanziamenti statali potrebbe inoltre incidere sul rinnovo del materiale rotabile portando ulteriori miglioramenti.
Più chilometri/anno. La produzione chilometrica costante sarà di 3.750.000, tenuto conto che Trenitalia, mantenendo invariati i costi di processo, si impegna a incrementare la produttività del 20 per cento in termini di km per addetto. La società di gestione del trasporto ferroviario dovrà inoltre porre le condizioni per far crescere i ricavi derivati dal traffico mediamente dello 0,2 per cento all’anno, sia contrastando l’evasione sia aumentando il numero di viaggiatori. Le tariffe potranno essere aumentate solo a seguito dell’immissione in servizio dei nuovi treni. Disposto anche il potenziamento dei self service e dei punti vendita abilitati a fronte di una diminuzione delle biglietterie.
Controllo qualità e penali. Il nuovo contratto prevede specifici meccanismi di controllo sulla qualità del servizio e sull’andamento dei costi. Riguardo al primo punto, la Regione impone standard misurabili e crescenti negli anni: tra questi, affidabilità (soppressioni e puntualità ), funzionamento dei dispositivi di bordo, il comfort, l’accesso al treno da parte delle persone a ridotta mobilità , informazione sul treno e a terra, pulizia esterna e interna del materiale rotabile, disponibilità della rete di vendita, rispetto delle composizioni programmate, rapporti con i viaggiatori (reclami e indennizzi), trasmissione di dati e report alla Regione per il monitoraggio e la gestione amministrativa del contratto, tempi di consegna dei nuovi treni e monitoraggio dell’uso dei convogli di proprietà regionale, efficacia (incremento dei viaggiatori trasportati) ed efficienza (produttività per addetto). Quindi sono state introdotte le penali anche per la pulizia e il comfort del treno e la comunicazione a bordo e a terra per un totale di 26 indicatori. Gli indici di puntualità e di soppressione e la relativa penale saranno calcolati mensilmente e non più annualmente. Tutto ciò prevede l’attivazione di un sistema strutturato di monitoraggio e di ispezioni e la piena applicazione delle norme a tutela dei viaggiatori.
Costi monitorati. La Regione eserciterà il controllo anche sui costi del servizio e sui ricavi annuali, prevedendo penali nel caso in cui non si raggiungano gli obiettivi di efficienza. Nel rispetto della normativa europea e delle regolazioni dell’Autorità di regolazione dei Trasporti, nel contratto di servizio si chiede che, al termine di ogni anno, i risultati economici consuntivi siano confrontati con il Piano economico finanziario e, al più tardi ogni tre anni, siano effettuati i conguagli necessari. È stata inoltre definita una chiara ripartizione delle responsabilità ponendo in capo all’azienda una percentuale di rischio legata all’utile ad essa attribuito: in sintesi, la Regione integrerà il corrispettivo se i costi cresceranno entro il limite dell’inflazione reale, mentre ulteriori incrementi saranno a carico dell’azienda; se invece i costi diminuiranno, Trenitalia restituirà risorse alla Regione.
Fonte: Regione Sardegna