La situazione di Saione è da tempo attenzionata e richiede risposte coordinate e di collaborazione senza sottovalutare, ma anche senza ingigantire, le evidenti criticità .
Da sindaco della città è mio dovere, come prima cosa, evitare che si creino incomprensioni tra le istituzioni, perché solo nella unitarietà delle forze si trovano le risposte che i cittadini reclamano con insistenza, ben al di là delle legittime, ma non sempre opportune, posizioni precostituite.
Spetta al sindaco rilevare e rendere visibile il crescente disagio di una parte della popolazione aretina, perché non solo è mio diritto, ma soprattutto mio preciso dovere essere il portavoce dei miei concittadini. Spetta altrettanto al sindaco mettere in campo azioni di sistema che necessitano, a mio avviso, di una robusta collaborazione da parte degli organi dello Stato: perché se da una parte è aumentato l’impegno della polizia municipale ed è aumentato l’investimento per le aree periferiche, dall’altra i Comuni da soli non riescono a fare fronte a criticità di tipo nazionale che ricadono sul territorio e che mettono tutti i sindaci nelle condizioni di dover scegliere tra far finta di nulla o lanciare segnali, sempre rispettosi, alle altre istituzioni.
Spetta allo Stato potenziare gli organici a disposizione di prefetti e questori perché possano, insieme ai sindaci, aumentare i presidi di forze dell’ordine sul territorio, che si uniscano, per le proprie competenze, alla presenza, nel nostro caso già massiccia, della polizia municipale.
Spetta a ognuno di noi, considerare i bisogni di Saione come delle priorità a cui sono inderogabili le risposte da parte di tutti.
Una cosa è certa: sono il sindaco di Arezzo, agli aretini rispondo, non faccio un passo indietro davanti ai loro diritti, nella consapevolezza che solo la coesione tra istituzioni, alla quale credo profondamente e per la quale mi batto, renderà possibile un risultato al quale non intendo rinunciare. Con buona pace di coloro, tutti coloro, che su questa vicenda infuocata stanno buttando benzina e non acqua, andando a ledere proprio quella coesione istituzionale senza la quale ogni sforzo è inaneâ€.
Fonte: Comune di Arezzo