Trieste, 16 agosto – “Da oggi fino al 29 settembre gli enti locali potranno presentare la propria manifestazione di interesse alla costruzione di un nuovo edificio che conterrà un Polo per l’infanzia e comprenderà un servizio integrativo per l’infanzia e una scuola materna.”
Lo comunica l’assessore a Infrastrutture e Territorio del Friuli Venezia Giulia, Mariagrazia Santoro, in merito alla previsione della riforma della Buona Scuola che prevede l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a 6 anni, costituito dai servizi educativi per l’infanzia e dalle scuole per l’infanzia, al fine di garantire ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando in questo modo disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali, nonché ai fini della conciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro dei genitori, della promozione della qualità dell’offerta educativa e della continuità tra i vari servizi educativi e scolastici e la partecipazione delle famiglie.
Il decreto del ministro a Istruzione, Università e Ricerca, che ha ripartito tra le Regioni le risorse destinate alla realizzazione dei poli per l’infanzia in base alla popolazione scolastica nella fascia 0-6 anni e al numero di edifici scolastici con riferimento alla fascia 3-6 anni contenuti nell’anagrafe dell’edilizia scolastica, ha assegnato al Friuli Venezia Giulia la somma di 3.661.795,27 euro.
Le proposte devono riguardare la realizzazione di poli per l’infanzia che accolgano, in un unico plesso o in edifici vicini, più strutture di educazione e di istruzione per bambini e bambine fino a 6 anni di età e si caratterizzano quali laboratori permanenti di ricerca, innovazione, partecipazione e apertura al territorio, anche al fine di favorire la massima flessibilità e diversificazione per il miglior utilizzo delle risorse, condividendo servizi generali, spazi collettivi e risorse professionali.
I poli per l’infanzia possono essere costituiti anche presso direzioni didattiche o istituti comprensivi del sistema nazionale di istruzione e formazione.
Le manifestazioni di interesse possono riguardare esclusivamente la costruzione di nuove scuole (eventualmente anche dopo la demolizione, a carico dell’ente, di un edificio già esistente) da destinare a Poli per l’infanzia, purché gli Enti locali abbiano la piena disponibilità dell’area destinata o da destinare all’edilizia scolastica.
Le Regioni devono provvedere a selezionare da uno a tre interventi sul proprio territorio e a darne formale comunicazione al ministero dell’Istruzione. Successivamente, il Ministero indirà specifico concorso avente ad oggetto proposte progettuali relative agli interventi individuati dalle Regioni, i progetti saranno valutati da una Commissione nazionale di esperti e gli enti locali proprietari delle aree oggetto di intervento potranno affidare i successivi livelli di progettazione ai soggetti individuati a seguito di concorso di idee.
Gli immobili saranno costruiti a cura dell’Inail e resteranno di sua proprietà , mentre i canoni di locazione che il soggetto pubblico locatario deve corrispondere saranno posti a carico dello Stato. ARC/COM/fc
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Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia