Dopo “Ghetto Italia”, Premio Livatino contro le mafie,, etnografo, scrittore ed insegnante, continua la sua inchiesta sul mondo del lavoro, esplorando gli intrecci esistenti in Italia tra mondo del lavoro e mafie, un intreccio che riguarda l’agricoltura, i servizi fino alla piccola industria. Palmisano sarà a Lucca . Alle, 18, infatti presenterà a il suo ultimo libro di Fandango editore: un viaggio dal nord al sud dell’Italia dove l’autore ha incontrato personalmente volti e storie di lavoratori ridotti in uno stato di semischiavitù, e per ognuno di loro ha raccolto un’immagine, un ritratto. D’altronde, quello del caporalato è – in Italia – un fenomeno in espansione, dove le mafie prosperano e che oggi conta circa 130.000 ‘addetti’, come evidenzia il Global Slavery Index 2016, il rapporto annuale sulla schiavitù nel mondo. Attraverso le pagine del suo libro-inchiesta Palmisano aiuta il lettore-cittadino a comprendere a fondo le dinamiche che sono alla base di un sistema malato, un sistema che si ripercuote negativamente sull’intera società , minandone la stabilità economica e non solo. L’incontro è promosso da Amnesty International Gruppo 201 Lucca, in collaborazione con Provincia di Lucca, Comune di Lucca, Scuola per la Pace della Provincia e il presidio lucchese di Libera., (barese del 1974) è etnografo e scrittore. Docente di sociologia urbana al Politecnico di Bari, è autore del romanzo Trentaquattro (Premio Eboli 2011), delle inchieste Arrivare per restare? La presenza straniera in Puglia, La Città del Sesso. Dominazioni e prostituzioni tra immagine e corpo, Dopo di Lui. Cosa sarà dell’Italia dopo Silvio Berlusconi; e dei saggi Palombella Rotta, un decalogo per la sinistra in piena crisi e Nessuno tocchi la Puglia Migliore. È anche sceneggiatore e attualmente redattore per www.sulromanzo.it; ha scritto per Il Manifesto, Liberazione, AlfaBeta2 e NarcoMafie.