Porcari (LUCCA) –
LUCCA. Uno o due medici in meno in Valle, un paio di infermieri in più, due o tre nuove automediche e un aumento delle ambulanze a disposizione h24 su Lucca e Piana. Ma senza personale sanitario a bordo. Dietro questo conto della serva c’è l’ipotesi di riorganizzazione del servizio di emergenza territoriale del 118. La Regione ci sta lavorando da anni (c’è un tavolo permanente) ma fino ad adesso è mancata la risolutezza per trasformare le idee in atto. Ora qualcosa comincia a muoversi sul serio.
L’incontro. Alcune settimane fa i rappresentanti delle tre associazioni che svolgono il servizio sul nostro territorio (Croce Rossa, Croce Verde, Misericordia) sono stati convocati al tavolo di Firenze. Argomento della riunione la bozza buttata giù per rivedere la dislocazione delle cosiddette Pet, ovvero le postazioni di emergenza sanitaria territoriale da cui partono medici, infermieri e ambulanze allertati dalla Centrale Alta Toscana del 118 che si trova al Versilia. Le linee guida di questa riorganizzazione sono fissate da una delibera regionale del 2012, quella per intenderci che ha già portato alla creazione di una centrale unica del 118. L’allegato fissa alcuni obiettivi, tra cui la riconversione di alcune postazioni di emergenza sanitaria territoriale (dove c’è un medico) in postazioni dotate di ambulanze con defibrillatore “salva paziente†(dove ci sono volontari formati, ma nessun medico); la razionalizzazione del personale medico compensata dall’aumento del personale infermieristico; un maggior utilizzo dell’auto medicalizzata al posto dell’ambulanza con medico a bordo. L’idea centrale è giustappunto quella di utilizzare maggiormente l’automedica, che ha il compito di arrivare sul posto e stabilizzare il paziente per poi farlo trasportare in ospedale dall’ambulanza più vicina (che non necessiterebbe di personale sanitario). Per realizzare questo piano bisogna tenere conto di alcuni indicatori, come i tempi di intervento e la popolazione residente.
Il grido di Andreuccetti. Ma proprio sulla definizione di questi indicatori si è scatenata la battaglia perché alcuni Comuni hanno capito che rischiano di perdere il loro punto di emergenza. Gli spifferi usciti dalla sala riunioni di Firenze in cui si discuteva l’ipotesi di riorganizzazione (comprensiva di dotazione dei mezzi e formazione del personale) sono arrivati sino alla Mediavalle, tant’è che il sindaco di Borgo a Mozzano Patrizio Andreuccetti, durante l’ultima conferenza dei sindaci della Valle, ha esternato le sue preoccupazioni. «Ho fatto presente la mia contrarietà all’eventuale chiusura dei punti 118 presenti a Borgo a Mozzano e in altri Comuni del territorio. Non c’è ancora niente di ufficiale, ma è un’ipotesi che circola per cui preferisco chiarire subito il mio pensiero: utilizzerò tutti gli strumenti politici a mia disposizione, coinvolgendo cittadini e associazioni, per impedire un simile scenario».
Lo stato attuale. Nel territorio dell’ex Asl 2 ad oggi i punti di emergenza territoriale in cui c’è un medico sono sei: a Lucca ci sono un’automedica (con medico e infermiere) più un’ambulanza infermieristica, mentre al Turchetto c’è un’ambulanza con medico a bordo (che di giorno in giorno si sposta tra Montecarlo, Porcari e Altopascio). In Mediavalle e Garfagnana ci sono un’ambulanza con medico a bordo a Piazza al Serchio, alla Misericordia di Castelnuovo e alla Misericordia di Borgo a Mozzano, mentre al presidio ospedaliero di Barga c’è l’automedica.
Il nuovo scenario. Secondo l’ipotesi – ripetiamo, tuttora suscettibile di modifiche – che la Regione ha presentato ai membri delle associazioni, la riorganizzazione della rete prevede novità importanti soprattutto in Mediavalle e Garfagnana. Il punto fermo è Castelnuovo, dove arriverebbe una nuova automedica e con essa, assieme al medico già in servizio, ci sarebbe un infermiere in più (anzi quattro, visto che vanno coperte le 24 ore del servizio). Borgo a Mozzano e ancora più Barga, invece, rischiano di perdere il medico: è probabile che tra questi due Comuni rimanga un solo punto di emergenza sanitaria territoriale con il medico. Potrebbe anche sorgere a metà strada: Gallicano, Fornaci o Pian di Gioviano. Da definire anche la situazione di Piazza al Serchio che stando alle prime ipotesi dovrebbe perdere il medico per avere un’ambulanza con
infermiere. Per quanto riguarda Lucca, la riorganizzazione porterà un aumento delle ambulanze del 118 quotidinamente messe a disposizione (da 3 a 4). La Croce Rossa di Bagni di Lucca, che oggi ha un’ambulanza in servizio solo per 12 ore, con la riorganizzazione passerebbe a 24 ore.
Fonte: Il Tirreno