ALTOPASCIO. Quel capannonne non s’ha da fare. È quanto sostiene il Wwf Alta Toscana, che ha inviato al sindaco di Altopascio e alla Regione Toscana una lettera con una serie di osservazioni sulla variante al regolamento urbanistico, variante che, appunto, consentirà la costruzione di un capannone alto 23 metri in prossimità della riserva naturale del lago di Sibolla.
In particolare l’associazione ha segnalato il mancato adempimento della procedura obbligatoria della “Valutazione di incidenzaâ€, in quanto la variante riguarda un’area adiacente alla riserva naturale del Lago di Sibolla, che fa parte della “Rete Natura 2000†ed è zona umida di importanza internazionale in base alla Convenzione Ramsar.
«La variante – si legge nel comunicato del Wwf – si configura impattante per l’altezza del fabbricato, prevista a 23 metri, che si inserisce in un sito di importanza comunitaria, interno a un area Ramsar “ed è elemento che si stacca per altezza dal contesto circostante caratterizzato da fabbricati di altezza variabile non superiore ai 12 metriâ€. Come viene previsto nello stesso studio per la valutazione di incidenza si evidenzia la necessità di una valutazione appropriata, visto l’impatto paesaggistico non mitigabile e le problematiche create sulle specie ornitiche, di cui molte migratorie, che si muovono intorno al Lago di Sibolla».
«È del tutto evidente – continua la nota – che la variante (e per la precisione le opere del progetto presentato dalla ditta proponente) determina possibili impatti con riguardo all’habitat specifico del Lago di Sibolla, soprattutto per q l’avifauna dell’area protetta, dove vengono segnalate ben 144 specie di uccelli. L’importanza naturalistica dell’area è stata da tempo segnalata, fra l’altro, nel volume “Gli aironi coloniali in Toscanaâ€, monitoraggio dell’avifauna toscana pubblicato proprio dalla Regione, ed è dovuta alla presenza di una garzaia plurispecifica in cui nidificano circa 500 – 800 coppie di 7 specie di aironi, cui si è aggiunta recentemente la spatola, che in Toscana nidifica solo a Sibolla. Va aggiunta poi la presenza di specie rare e in via di estinzione, come la Salciaiola e il porciglione fra i nidificanti e il tarabuso e il falco sacro fra gli svernanti. L’area, inoltre, svolge un ruolo importante per lo svernamento del beccaccino e per quello dell’alzavola.
«È stata segnalata, inoltre, la mancanza di informazione sul procedimento urbanistico – chiude il Wwf – che è iniziato ben prima della determinazione del Comune di Altopascio del 26 febbraio, con cui si è aperta la fase delle osservazioni. Non risulta vi sia stata, sin dall’avvio del procedimento e prima della pubblicazione della determinazione alcuna informazione. Eppure vista la proposta avanzata la convocazione doveva essere promossa in forma pubblica e con adeguata informazione, per garantire la partecipazione a tutti i portatori di interessi diffusi e in special
modo di associazioni o organizzazioni di difesa dell’ambiente e di tutela della natura e di habitat delle specie protette. Pertanto il Wwf Alta Toscana onlus, viste le carenze del procedimento, ha chiesto l’annullamento dell’atto con cui è stata approvata la variante».
Fonte: Il Tirreno