ALTOPASCIO. Ancora stato di agitazione al punto vendita Mercatone Uno ad Altopascio contro il rischio esubero per 20 lavoratori dei 51 attualmente impiegati. Ieri il negozio è rimasto chiuso, assemblea e presidio che verrà ripetuto anche oggi, fino all’incontro con la nuova proprietà . Il punto vendita rientra tra i 13 acquisiti dalla Cosmo Spa e i lavoratori sono allarmati dalle previsioni di tagli.
Lo sciopero dei lavoratori davanti ai cancelli del centro commerciale in località Cerbaie andrà avanti fino a domani quando è in programma un incontro a Bologna con i due gruppi, Cosmo Spa e Shernon Holding, che dovrebbero presentare i rispettivi piani industriali.
«Andremo avanti ad oltranza in mancanza di risposte certe e la richiesta è di salvaguardare i posti di lavori» afferma Katia Franceschini, in rappresentanza della Rsu dell’azienda. La mobilitazione dei lavoratori è scattata dopo il passaggio di mano della società e il rischio di licenziamenti. I lavoratori hanno incrociato le braccia mercoledì nel giorno della svendita totale. «Nell’incontro di venerdì vogliamo capire se ci sono spazi di trattativa – continua l’esponente delle Rsu – i punti critici della trattativa sono il numero degli esuberi e la discrezionalità dell’azienda sulla scelta del personale da licenziare: noi, se sarà necessario, vogliamo che si applichino i criteri di legge, ad esempi l’anzianità . Non c’è nessuna contrapposizione tra i lavoratori di Lucca e Altopascio, la vertenza è nazionale (la manovra ipotizza mille licenziamenti su tremila dipendenti ndr) e protestiamo prima di tutto per la nostra dignità ».
Intanto dalla Provincia di Lucca, a firma del presidente Luca Menesini e del consigliere provinciale con delega alle crisi aziendali Nicola Boggi, partirà una lettera indirizzata al consigliere per le politiche del lavoro del governatore regionale Rossi, Gianfranco Simoncini, per richiedere l’apertura di un’unità di crisi aziendale sulla Mercatone Uno, che ha numerosi punti vendita in Toscana, dopo la mozione dei consiglieri regionali e gli interventi del consigliere regionale Maurizio Marchetti e del vice sindaco Daniel Toci per mettere in piedi tutte le iniziative per cercare di risolvere la vertenza. In prima linea i rappresentanti sindacali (Fisascat Toscana nord, Filcams Cgil, Uil Lucca) e la Rsu aziendale che vogliano evitare quello che è stato definito un “bagno di sangueâ€. Un terzo dei lavoratori rischia di non essere riassorbito e nei punti vendita di Lucca e Altopascio gli esuberi sarebbero 51 su 95 dipendenti. L’obiettivo dei sindacati è fare entrare più dipendenti attuali possibili e quelli che
rimarranno fuori mantenerli però fino al termine della procedura in cassa integrazione in modo da ammortizzare il colpo. Anche perché molti dei lavoratori attuali hanno età che oscillano tra 40 e 50 anni, quindi con difficoltà a trovare un altro lavoro.
Nicola Nucci
Fonte: Il Tirreno