LUCCA. Il vertice nazionale di ieri a Bologna sul futuro della Mercatone Uno ha lasciato invariata la situazione. La proprietà ha ribadito la volontà di ridurre drasticamente il personale. Nel caso della Lucchesia si teme il licenziamento di 91 lavoratori complessivamente tra i punti vendita di Altopascio e Lucca. Così da una settimana nel negozio di à Cerbaia (Altopascio) i dipendenti hanno boicottato la svendita totale della merce del negozio e dato vita a un presidio ad oltranza che proseguirà fino a lunedì quando è prevista un’assemblea per decidere se intensificare la protesta contro gli annunciati tagli dei posti di lavoro. L’incontro con la Globo (Cosmo spa) ha però aperto qualche spiraglio positivo. Come la volontà manifestata dall’azienda di mantenere la cassa integrazione fino al 31 gennaio 2019 per i lavoratori ricollocati nei negozi Cosmo.
«L’incontro è stato interlocutorio ma è servito per acquisire più informazioni sull’azienda – dicono Massimo Dinelli della Filcams Cgil Lucca e Katia Franceschini della Rsu – Il nuovo acquirente ha evidenziato un’attività in vita da 40 anni nel campo di abbigliamento, calzature e pelletterie con 80 punti vendita e 1800 lavoratori (900 a tempo indeterminato, gli altri part-time). Un’azienda che ha detto di essere in espansione. Non si sono però sbilanciati sui numeri degli esuberi, che al momento restano quelli annunciati e sui quali faremo una dura battaglia. Intanto i negozi lucchesi saranno ristrutturati e a marchio Globo».
Per quanto riguarda gli esuberi «l’azienda ha giustificato i licenziamenti con il fatto che potrà svolgere la sua attività , in base alle licenze, su una superficie inferiore a quella prededente nei capannoni che vendevamo mobili». Obiettivo della trattativa a breve sarà anche di mantenere gli ammortizzatori sociali, un paracadute in più rispetto alla Naspi in caso si arrivasse a un licenziamento definitivo.
Il caso Mercatone Uno è stato sollevato dal capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Maurizio Marchetti dopo avere presentato una mozione già all’indomani dell’incontro in cui, il 21 maggio scorso, al ministero per lo Sviluppo economico erano state definite le cessioni dei punti vendita in tutta Italia. Il dibattito in aula sulla mozione sarà affrontato mercoledì 6 giugno. «Tra i punti vendita con un futuro più incerto ci sono quelli di Lucca, Altopascio e Colle Val d’Elsa spiega Marchetti -. Ma sono in particolare i 50 dipendenti del punto
vendita di Altopascio ad apparire stretti in una morsa irrisolvibile. Ad aggravare la loro posizione, vincoli contrattuali nell’atto di locazione dove si prevede il divieto di subaffittare e di vendere in quel sito abbigliamento o tessili a ogni titolo».
Nicola Nucci
Fonte: Il Tirreno