ALTOPASCIO. Abbassate le saracinesche scatta la mobilitazione anche del mondo politico e istituzionale per cercare di proteggere i lavoratori della Mercatone Uno. Lavoratori che attendono di conoscere il loro futuro dopo la decisione della nuova proprietà di non continuare con gli attuali livelli occupazionali. Ad Altopascio manterranno il posto una ventina di dipendenti dei 52 attuali, a Lucca 15 su 42.
Sulla vicenda è in programma un vertice il 14 giugno in Regione e proprio nell’ultimo consiglio regionale si è parlato molto del caso. Qui sono passate con voto unanime una serie di mozioni, del Pd (per impegnare la giunta ad attivare un tavolo di crisi aziendale a livello regionale), del Movimento 5 Stelle (che chiedeva la piena tenuta occupazionale dei dipendenti) e quella del del capogruppo di Forza Italia Maurizio Marchetti per impegnare «la giunta regionale a attivarsi in tutte le sedi opportune e con gli interlocutori coinvolti nella cessione per accertare a quali eventuali ricadute andranno incontro in Toscana i punti vendita di Mercatone Uno e i loro dipendenti a seguito dell’operazione di vendita così come presentata il 21 maggio».
La cessione dei punti vendita della catena presente in tutta Italia e anche in Toscana è prevista in due distinti pacchetti: uno, il più cospicuo, che va alla Shernon Holding e che è destinato a mantenere marchio e linea di vendita; l’altro (comprendente i punti vendita di Altopascio, Lucca e Colle Val d’Elsa) rilevato dalla Cosmo che col suo marchio Globo opera invece nel settore abbigliamento. E, per Altopascio, c’è anche una “aggravanteâ€, segnala Machetti: «Sul contratto di affitto per quel punto vendita esiste un doppio vincolo che vieta da un lato la sublocazione, dall’altro la vendita di abbigliamento o tessile. Questo perché il proprietario dell’immobile, reinaugurato più o meno tre anni fa dopo cospicui investimenti, vende abbigliamento a poche decine di metri di distanza, e ha voluto mettersi al riparo da eventuale concorrenza. Ma abbigliamento, calzature e accessori sono proprio ciò che il nuovo acquirente vende, e il fatto rende la situazione in quel punto vendita molto più delicata. L’ideale sarebbe riuscire a “travasare†il Mercatone Uno di Altopascio dal pacchetto Cosmo a quello Shernon».
«Una situazione complessa e drammatica, quella di Mercatone Uno – ha fatto eco il consigliere regionale del Pd Stefano Baccelli – bene il via libera da parte dell’aula di atti di indirizzo che sottolineano con forza l’esigenza di monitorare questa vicenda. È fondamentale garantire il massimo impegno per salvaguardare i livelli occupazionali messi a rischio dalla cessione dei rami d’azienda. L’operazione di ristrutturazione e riorganizzazione che consegue questo passaggio non può e non deve in alcun modo avere ricadute sui posti di lavoro. Va quindi fatta la doverosa chiarezza sugli impatti reali in Toscana dei piani delle aziende subentrate a Mercatone Uno, capirne le effettive conseguenze
e fare il massimo per arginare ogni rischio. Questo è ciò che vogliamo ribadire anche oggi, perché la Regione è e sarà presente e attiva sulla questione e farà la propria parte assieme a tutti i soggetti coinvolti per non mollare di un centimetro a difesa dei lavoratori».
Fonte: Il Tirreno