Porcari (LUCCA) –
Ex cartiera Pasquini, qualcosa si muove. Due gruppi interessanti a rilevare l’immobile per rimetterlo in sesto. Multiproprietà , affitti turistici, albergo o semplici appartamenti: queste le ipotesi in ballo.
Percorrendo la circonvallazione, all’altezza di porta San Jacopo, è ben visibile lo scheletro dell’ex cartiera Pasquini – ma secondo alcuni il nome corretto sarebbe ex molino San Jacopo – che da anni è in abbandono. Per posizione (proprio affacciata sulle Mura) e dimensioni (6mila metri quadrati distribuiti su quattro piani) la struttura sembrerebbe destinata a ben altre fortune. Eppure da anni versa in questo stato. Albergo, appartamenti di lusso, ecc. Il balletto su quelle che avrebbero dovuto essere le magnifiche sorti e progressive dell’ex opificio nei decenni è andato avanti senza mai arrivare a qualcosa di concreto. La cartiera ha terminato le attività nel 1973, in occasione del trasferimento a Porcari. All’inizio degli anni 2000 i proprietari originari, la famiglia Pasquini, avevano immaginato per l’immobile un futuro da hotel a quattro stelle, con 110 camere e due sale congresso. Il progetto prevedeva l’unificazione dei due immobili presenti in quell’area (l’ex cartiera di via Buiamonti con l’ex cartiera Calamai che si trova più verso porta San Jacopo). Ci sarebbe stato anche l’interessamento della catena “Jolly hotelsâ€, ma alla fine non se ne fece niente: l’investimento era diventato meno appetibile per la contrazione del mercato turistico. Così la parte più consistente del complesso, quello a sinistra di via Buiamonti, passò di mano: la famiglia Pasquini prima lo vendette (nel 2006) a una società immobiliare romana (la “Arborato cerchioâ€) la quale, nel 2008, lo cedette a sua volta a un fondo immobiliare, il “Pioneer Re Star†che poi ha conferito il bene alla finanziaria romana “Torre sgrâ€. Quest’ultima ha dato mandato alla Essegi immobiliare di Giuliano Satti di operare come mediatore per trovare acquirenti. E qualcosa si sta muovendo, anche se per il momento sulle trattative si mantiene il massimo riserbo. Ci sarebbero ben due società interessate: una lucchese, l’altra di fuori regione. La prima vorrebbe realizzarvi degli appartamenti di pregio, mentre la seconda ha un progetto più innovativo e inedito per la piazza lucchese. Ovvero, piano terra e primo piano sarebbero destinati ad appartamenti per affitti brevi da mettere in commercio tramite portali come Airbnb; ai piani superiori, invece, verrebbero ricavati alloggi di circa 100 metri quadri da vendere con la formula della multiproprietà . In pratica, più soggetti si dividono il prezzo di un immobile e poi se le godono (o lo affittano a terzi) solo per un periodo limitato dell’anno. A Lucca sarebbe una novità . Il costo
non è uno scherzo: siamo attorno ai 10 milioni, ma ora che la città è una delle capitali del turismo l’interessamento non manca. Tant’è che qualcuno è andato a bussare anche alle porte di palazzo Orsetti rispolverando l’idea dell’albergo. Se ne saprà di più nei prossimi mesi. —
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Fonte: Il Tirreno