LUCCA. «Io voglio lottare: l’omofobia non è un prezzo da pagare ma una lotta da vincere». Le parole sono di Simone Turini, 19enne di Santa Croce sull’Arno che, dopo l’aggressione omofoba che ha subito nella notte tra venerdì e sabato in un locale di Altopascio, ha deciso di denunciare apertamente questa discriminazione inaccettabile. Mettendoci la faccia. «Era una serata a tema – spiega – l’inaugurazione dei “venerdì Lgbtâ€. Una serata in cui io potevo essere me stesso. Mi sono esibito in un ballo, non ho fatto nulla di male e ho rimediato uno schiaffo e la schiena graffiata. Loro erano venuti lì volontariamente per dare fastidio. Voglio che si sappia che nel 2020 siamo in grado di fare di tutto, di costruire grattacieli o di compiere imprese straordinarie ma non siamo in grado di costruire nulla dentro noi stessi».
Al momento le indagini sono ancora in corso: sul posto sono intervenuti i carabinieri che stanno vagliando anche le telecamere di sicurezza del locale per ricostruire l’accaduto. «Io non ho avuto delle lesioni gravi – dice Turini – ma mi sono sentito offeso per i graffi e lo schiaffo. Poi non posso accettare che le mie amiche siano state aggredite. Anzi, invito tutte le donne che sono state picchiate nella rissa a denunciare». Secondo Turini infatti, le persone rimaste coinvolte sarebbero tante. «Un ragazzo, che non c’entrava nulla, è stato picchiato in bagno – dice ancora – questo gruppetto di sei o sette ragazzi, che io non conosco, ha aggredito non solo noi ma anche altri e altre». L’intenzione di Turini è quella di organizzare un evento per denunciare quanto accaduto nel locale di Altopascio ma soprattutto per sensibilizzare. «Con questa aggressione – dice – ci hanno rinforzati ancora di più. Non è giusto che non ci si possa dare un bacio in pubblico fra gay. A me è la prima volta che mi succede una cosa del genere e vorrei anche che fosse l’ultima».
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Fonte: Il Tirreno